tempi antichi

GESU E L’ERA DEL SECONDO TEMPIO @alfredoantonini

Sebbene da un lato la figura di Gesu è messianica quindi prossima all ala nazionale religiosa ebraica,egli non si dichiara avverso alla ricostituzione del Regno di Israele ma in modo che oggi si potrebbe definire ghandiano(in realtà il Cristo precede di molto Ghandi),sebbene anche non è una figura ellenizzante,tuttavia non è puramente ascrivibile ad una delle correnti del giudaismo medio del secondo tempio.Non credo neppure che rappresenta una corrente in piu,piuttosto con la sua applicazione meno rigida della Legge,probabilmente riforma e si aggancia all ebraismo del primo tempio.Il battesimo con acqua era un uso pre cristiano del mondo ebraico enochico messianista ma non del gruppo farisaico che io sappia.Detto questo è un bel problema districare osseani,esseni,terapeuti e qumruniti nonche il momento della loro comparsa.

Gesù adempie la legge laddove secondo me adempiere significa portare a compimento,completarla e non certo abolirla,mediante l integtazione dell’amore,anche se i suoi non sono tutti insegnamenti puramente di amore in senso generico.Ricordiamoci il monito rivolto alla sorte delle città che non si sono convertite che avranno una sorte peggiore di Sodoma e Gomorra.Un messaggio chiaro del tipo che non c è salvezza al di fuori di lui poi dai successori trasformato nel dogma che non c è salvezza al di fuori della Chiesa.In questo senso diventa una sorta di soft law dove l amore da lui predicato media l efficacia immediata diretta delle norme.Ed ancora in questo senso la sua dottrina nasce dalla primigenia ebraica e va oltre ma non la surroga,non la sostiuisce,la adempie secondo la sua interpretazione.

E’ Paolo che impone significative modifiche : 2 Ecco, io, Paolo, vi dichiaro che se vi fate circoncidere, Cristo non vi gioverà a nulla.2 https://www.laparola.net/testo.php?riferimento=Gal+5.Allora dico che se Gesù è Dio e ciò che accadde faceva parte del piano di Dio,compreso il tradimento di Giuda,considerato che Gesù era circonciso,che forse anche lo stesso Paolo lo era se è vero come dichiara di essere stato un fariseo,in cosa la circoncisione va contro la volontà di Dio ?E’ come se Paolo stesse dicendo che la circoncisione è vana rispetto a Gesù ma solo per gli altri e non per Paolo stesso perchè altrimenti smentirebbe la sua stessa predicazione che diverrebbe pure inutile per via della sua circoncisione .Quando Gesù ha vietato la circoncisione ?

Gesù un riformatore dell ebraismo originale precedente al secondo tempio,quindi come portatore di una dottrina ulteriore derivata dalla primigenia e non una semplice evoluzione di quella successiva sinedrita https://alfredoantonini.altervista.org/la-differenza-tra-gesu-e-paolo-di-tarsoalfredoantonini/

La situazione dei figli di Eber nel quadro del ritorno è piuttosto parcellizzata.I ritornati si considerano “il resto di Israele”,coloro che hanno mantenuto la purezza della fede e quella etnica.Si trovano di fronte coloro rimasti che non rappresentano piu l ebraismo originale per via dei matrimoni misti e della immigrazione di genti esterne deportate che danno vita ad una miscela etnica e ad un sincretismo religioso dove all interno gli interessi sono contrapposti. Gli stessi ex esiliati sono divisi in piu correnti politico religiose.

Una parte del territorio era controllata dalla dinastia samaritana dei Sanballat .

Samaritani,https://www.treccani.it/enciclopedia/samaritani_%28Dizionario-di-Storia%29/“Popolazione dell’antica Palestina settentrionale, sorta dalla fusione degli israeliti rimasti nel Paese, dopo la deportazione di parte della popolazione da parte degli assiri nel 721 a.C., con le popolazioni da questi condotte nella zona di Samaria. Invisi agli ebrei per la loro mescolanza etnica e l’eterodossia religiosa, i s. non subirono in un primo momento persecuzioni da parte dei romani; ma in seguito molti di loro furono uccisi sia da Ponzio Pilato, in occasione di un’adunata, non permessa, sul monte Garizim, sia durante la guerra di Vespasiano.

La religione praticata dai samaritani è in parte simile a quella ebraica: gli assiri inviarono infatti un sacerdote ebreo per istruirli nella religione d’Israele. Inizialmente tuttavia si ebbero pratiche idolatriche. Intorno al 320 a.C. i s. costruirono sul monte Garizim un tempio a Yahweh, contrapposto a quello di Gerusalemme; tale tempio fu distrutto nel 128 a.C. da Giovanni Ircano. Accanto alla legge scritta, rappresentata dal Pentateuco, i s. conoscono una legge orale, solo tardi e parzialmente redatta, caratterizzata essenzialmente dall’attesa messianica del Taheb, riformatore che instaurerà il regno di Dio sulla terra per 1000 anni. La lingua samaritana è una forma di ebraico e la letteratura samaritana ha carattere quasi esclusivamente liturgico: commenti al Pentateuco, rituali, omelie.” .Erano contrari alla ricostruzione del tempio.

Dopo avere cercato inutilmente di bloccare la ricostruzione avevano messo da parte molti aspetti del sincretismo pagano tornando verso una forma piu pure di ebraismo ma permanevano avversi alla costituzione di un potere autonomo in Giudea perchè sminuiva il loro potere.Cercarono quindi di partecipare alla gestione del tempio attraverso una politica di matrimoni con i sadociti.

Secondo Sacchi dal punto di vista socio-culturale il sadocitismo prende forma nel circolo di Ezechiele .Ha una origine esilica che si sviluppa in Israele, in concomitanza con l’affermazione e
l’evoluzione dell’istituzione del Sommo sacerdozio sadocita. Fondato sulla centralità dell’Alleanza mosaica.potrebbe prendere il nome da Sadok, un gruppo che era inerito nella classe levitica (sacerdotale) che, secondo la teologia di Ezechiele, non si è macchiato di peccato come invece fatto dagli altri discendenti di Levi. Ne parla Ezechiele 48,10-11 10 Ai sacerdoti apparterrà la parte sacra del territorio, venticinquemila cubiti a settentrione e diecimila di larghezza a ponente, diecimila cubiti di larghezza a oriente e venticinquemila cubiti di lunghezza a mezzogiorno. In mezzo sorgerà il santuario del Signore. 11 Essa apparterrà ai sacerdoti consacrati, ai figli di Zadòk, che furono fedeli alla mia osservanza e non si traviarono nel traviamento degli Israeliti come traviarono i leviti.https://www.biblegateway.com/passage/?search=Ezechiele%2048&version=CEI

Il primo Sommo Sacerdote fu Aronne ,https://www.biblegateway.com/passage/?search=1%20Cronache%205&version=CEI27 -6,1-Figli di Levi: Gherson, Keat e Merari. 28 -2-Figli di Keat: Amram, Isear, Ebron e Uzzièl. 29 -3-Figli di Amram: Aronne, Mosè e Maria. Figli di Aronne: Nadàb, Abìu, Eleàzaro e Itamar. 30 -4-Eleàzaro generò Pincas(Fineas); Pincas generò Abisuà; 31 -5-Abisuà generò Bukki; Bukki generò Uzzi; 32 -6-Uzzi generò Zerachia; Zerachia generò Meraiòt; 33 -7-Meraiòt generò Amaria; Amaria generò Achitòb; 34 -8-Achitòb generò Zadòk; Zadòk generò Achimàaz; 35 -9-Achimàaz generò Azaria; Azaria generò Giovanni; 36 -10-Giovanni generò Azaria, che fu sacerdote nel tempio costruito da Salomone in Gerusalemme. 37 -11-Azaria generò Amaria; Amaria generò Achitòb; 38 -12-Achitòb generò Zadòk; Zadòk generò Sallùm; 39 -13-Sallùm generò Chelkia; Chelkia generò Azaria; 40 -14-Azaria generò Seraià; Seraià generò Iozadàk. 41 -15-Iozadàk partì quando il Signore, per mezzo di Nabucodònosor, fece deportare Giuda e Gerusalemme

Ai figli di Fileas (6 Ed ecco uno degli Israeliti venne e condusse ai suoi fratelli una donna madianita, sotto gli occhi di Mosè e di tutta la comunità degli Israeliti, mentre essi stavano piangendo all’ingresso della tenda del convegno. 7 Vedendo ciò, Fileas figlio di Eleazaro, figlio del sacerdote Aronne, si alzò in mezzo alla comunità, prese in mano una lancia, 8 seguì quell’uomo di Israele nella tenda e li trafisse tutti e due, l’uomo di Israele e la donna, nel basso ventre. E il flagello cessò tra gli Israeliti https://www.lachiesa.it/bibbia.php?ricerca=citazione&Citazione=Nm%2025&Versione_CEI74=1&Versione_CEI2008=3&Versione_TILC=2&VersettoOn=1 )viene proposta la continuita del Sacerdozio : Maggid Meisharim (di Rabbi Yosef Karo) p. 55b, Rashi al trattato sul Talmud Zvachim p. 101b.

Ma Fileas pecco’ cosi come dopo che l incarico lo assunse Eli,discendente diretto di Itamar figlio di Aronne, i figli di Eli peccarono

https://www.biblegateway.com/passage/search=1%20Samuele%202&version=CEI12 Ora i figli di Eli erano uomini depravati; non tenevano in alcun conto il Signore, 13 né la retta condotta dei sacerdoti verso il popolo. Quando uno si presentava a offrire il sacrificio, veniva il servo del sacerdote mentre la carne cuoceva, con in mano un forchettone a tre denti, 14 e lo introduceva nella pentola o nella marmitta o nel tegame o nella caldaia e tutto ciò che il forchettone tirava su il sacerdote lo teneva per sé. Così facevano con tutti gli Israeliti che venivano là a Silo. 15 Prima che fosse bruciato il grasso, veniva ancora il servo del sacerdote e diceva a chi offriva il sacrificio: «Dammi la carne da arrostire per il sacerdote, perché non vuole avere da te carne cotta, ma cruda». 16 Se quegli rispondeva: «Si bruci prima il grasso, poi prenderai quanto vorrai!», replicava: «No, me la devi dare ora, altrimenti la prenderò con la forza». 17 Così il peccato di quei giovani era molto grande davanti al Signore perché disonoravano l’offerta del Signore.Un altro Fineas era tra loro perche fratello di Ofni e figlio secondogenito di Eli-

Dopo, farò sorgere al mio servizio un sacerdote fedele che agirà secondo il mio cuore e il mio desiderio. Io gli darò una casa stabile e camminerà alla mia presenza, come mio consacrato per sempre.https://www.laparola.net/testo.php?riferimento=1Samuele+2%2C35&versioni[]=C.E.I.

Fatto sta che Sadoc sarebbe il soggetto dell ultima profezia qua sopra e divenne Sommo Sacerdote ed i suoi discendenti presero l incarico anche dopo la ricostruzione del tempio.Fino a quando Giasone introdusse il programma di ellenizzazione scatenando una rivolta.

Non tutti,direi la maggioranza degli storici moderni sono concordi sulla ricostruzione in base alla quale i sadociti non erano discendenti di Aronne,nel senso che se lo sarebbero inventato loro con una interpolazione per giustificare il loro ruolo,vedi Zadok and Nehushtan https://www.jstor.org/stable/3259856 .

Anche i Samaritani avevano una linea sacerdotale a loro dire risalente ad Aronne http://houseofdavid.ca/samaritan_origin.htm#what_reall.A seguito della politica di matrimoni con i sadociti pare che si vada verso una ricomposizione tra samaritani ed esiliati ma cosi infine non accade perchè l esiliato Neemia si oppone drasticamente ai matrimoni misti e li vieta cosi che avviene la scissione definitiva.A questo scopo si basa sul censimento che riporto

NEEMIA 7HTTPS://WWW.LAPAROLA.NET/TESTO.PHP?RIFERIMENTO=NEEMIA+7&VERSIONI[]=NUOVA+RIVEDUTA CENSIMENTO DEGLI ISRAELITI TORNATI DALL’ESILIO CON ZOROBABELE= ED 2SL 123:1-4
1 «QUANDO LE MURA FURONO RICOSTRUITE E IO EBBI MESSO A POSTO LE PORTE, E I PORTINAI, I CANTORI E I LEVITI FURONO STABILITI NELLE LORO FUNZIONI, 2 DIEDI IL COMANDO DI GERUSALEMME AD ANANIA MIO FRATELLO, E AD ANANIA GOVERNATORE DELLA FORTEZZA, PERCHÉ ERA UN UOMO FEDELE E TIMORATO DI DIO PIÙ DI TANTI ALTRI. 3 E DISSI LORO: “LE PORTE DI GERUSALEMME NON SI APRANO PRIMA CHE IL SOLE SCOTTI; E MENTRE LE GUARDIE SARANNO ANCORA AL LORO POSTO, SI CHIUDANO E SI SBARRINO LE PORTE; E SI PONGANO A FARE LA GUARDIA GLI ABITANTI DI GERUSALEMME, CIASCUNO AL SUO TURNO E CIASCUNO DAVANTI ALLA PROPRIA CASA”. 4 LA CITTÀ ERA GRANDE ED ESTESA; MA DENTRO C’ERA POCA GENTE, E NON SI ERANO COSTRUITE CASE.
5 IL MIO DIO MI MISE IN CUORE DI RADUNARE I NOTABILI, I MAGISTRATI E IL POPOLO, PER FARNE IL CENSIMENTO. TROVAI IL REGISTRO GENEALOGICO DI QUELLI CHE ERANO TORNATI DALL’ESILIO LA PRIMA VOLTA, E VI TROVAI SCRITTO QUANTO SEGUE:
6 “QUESTI SONO QUELLI DELLA PROVINCIA CHE TORNARONO DALL’ESILIO; COLORO CHE NABUCODONOSOR, RE DI BABILONIA, AVEVA DEPORTATI, E CHE TORNARONO A GERUSALEMME E IN GIUDA, CIASCUNO NELLA SUA CITTÀ. 7 ESSI TORNARONO CON ZOROBABELE, IESUA, NEEMIA, AZARIA, RAAMIA, NAAMANI, MARDOCHEO, BILSAN, MISPERET, BIGVAI, NEUM E BAANA.
CENSIMENTO DEGLI UOMINI DEL POPOLO D’ISRAELE: 8 FIGLI DI PAROS, DUEMILACENTOSETTANTADUE. 9 FIGLI DI SEFATIA, TRECENTOSETTANTADUE. 10 FIGLI DI ARA, SEICENTOCINQUANTADUE. 11 FIGLI DI PAAT-MOAB, DEI FIGLI DI IESUA E DI IOAB, DUEMILAOTTOCENTODICIOTTO. 12 FIGLI DI ELAM, MILLEDUECENTOCINQUANTAQUATTRO. 13 FIGLI DI ZATTU, OTTOCENTOQUARANTACINQUE. 14 FIGLI DI ZACCAI, SETTECENTOSESSANTA. 15 FIGLI DI BINNUI, SEICENTOQUARANTOTTO. 16 FIGLI DI BEBAI, SEICENTOVENTOTTO. 17 FIGLI DI AZGAD, DUEMILATRECENTOVENTIDUE. 18 FIGLI DI ADONICAM, SEICENTOSESSANTASETTE. 19 FIGLI DI BIGVAI, DUEMILASESSANTASETTE. 20 FIGLI DI ADIN, SEICENTOCINQUANTACINQUE. 21 FIGLI DI ATER, DELLA FAMIGLIA D’EZECHIA, NOVANTOTTO. 22 FIGLI DI CASUM, TRECENTOVENTOTTO. 23 FIGLI DI BEZAI, TRECENTOVENTIQUATTRO. 24 FIGLI DI CARIF, CENTODODICI. 25 FIGLI DI GABAON, NOVANTACINQUE. 26 UOMINI DI BETLEMME E DI NETOFA, CENTOTTANTOTTO. 27 UOMINI DI ANATOT, CENTOVENTOTTO. 28 UOMINI DI BET-AZMAVET, QUARANTADUE. 29 UOMINI DI CHIRIAT-IEARIM, DI CHEFIRA E DI BEEROT, SETTECENTOQUARANTATRÉ. 30 UOMINI DI RAMA E DI GHEBA, SEICENTOVENTUNO. 31 UOMINI DI MICMAS, CENTOVENTIDUE. 32 UOMINI DI BETEL E DI AI, CENTOVENTITRÉ. 33 UOMINI DELL’ALTRO NEBO, CINQUANTADUE. 34 FIGLI DELL’ALTRO ELAM, MILLEDUECENTOCINQUANTAQUATTRO. 35 FIGLI DI CARIM, TRECENTOVENTI. 36 FIGLI DI GERICO, TRECENTOQUARANTACINQUE. 37 FIGLI DI LOD, DI CADID E DI ONO, SETTECENTOVENTUNO. 38 FIGLI DI SENAA, TREMILANOVECENTOTRENTA.
39 SACERDOTI: FIGLI DI IEDAIA, DELLA CASA DI IESUA, NOVECENTOSSESSANTATRÉ. 40 FIGLI DI IMMER, MILLECINQUANTADUE. 41 FIGLI DI PASCUR, MILLEDUECENTOQUARANTASETTE. 42 FIGLI DI CARIM, MILLEDICIASSETTE.
43 LEVITI: FIGLI DI IESUA E DI CADMIEL, DEI FIGLI DI ODEVA, SETTANTAQUATTRO. 44 CANTORI: FIGLI DI ASAF, CENTOQUARANTOTTO.
45 PORTINAI: FIGLI DI SALLUM, FIGLI DI ATER, FIGLI DI TALMON, FIGLI DI ACCUB, FIGLI DI CATITA, FIGLI DI SOBAI, CENTOTRENTOTTO.
46 NETINEI: FIGLI DI SICA, FIGLI DI CASUFA, FIGLI DI TABBAOT, 47 FIGLI DI CHEROS, FIGLI DI SIA, FIGLI DI PADON, 48 FIGLI DI LEBANA, FIGLI DI AGABA, FIGLI DI SALMAI, 49 FIGLI DI ANAN, FIGLI DI GHIDDEL, FIGLI DI GAAR, 50 FIGLI DI REAIA, FIGLI DI RESIN, FIGLI DI NECODA, 51 FIGLI DI GAZZAM, FIGLI DI UZZA, FIGLI DI PASEA, 52 FIGLI DI BESAI, FIGLI DI MEUNIM, FIGLI DI NEFISCESIM, 53 FIGLI DI BACBUC, FIGLI DI ACUFA, FIGLI DI CARUR, 54 FIGLI DI BAZLIT, FIGLI DI MEIDA, FIGLI DI CARSA, 55 FIGLI DI BARCO, FIGLI DI SISERA, FIGLI DI TEMA, 56 FIGLI DI NESIA, FIGLI DI CATIFA.
57 FIGLI DEI SERVI DI SALOMONE: FIGLI DI SOTAI, FIGLI DI SOFERET, FIGLI DI PERIDA, 58 FIGLI DI IALA, FIGLI DI DARCON, FIGLI DI GHIDDEL, 59 FIGLI DI SEFATIA, FIGLI DI CATTIL, FIGLI DI POCHERET-ASEBAIM, FIGLI DI AMON.
60 TOTALE DEI NETINEI E DEI FIGLI DEI SERVI DI SALOMONE, TRECENTONOVANTADUE.
61 ED ECCO QUELLI CHE TORNARONO DA TEL-MELA, DA TEL-ARSA, DA CHERUB-ADDON E DA IMMER, E CHE NON AVEVANO POTUTO STABILIRE LA LORO GENEALOGIA PATRIARCALE PER DIMOSTRARE CHE ERANO ISRAELITI: 62 FIGLI DI DELALIA, FIGLI DI TOBIA, FIGLI DI NECODA, SEICENTOQUARANTADUE. 63 TRA I SACERDOTI: FIGLI DI CABAIA, FIGLI DI ACCOS, FIGLI DI BARZILLAI, IL QUALE AVEVA SPOSATO UNA DELLE FIGLIE DI BARZILLAI, IL GALAADITA, E FU CHIAMATO CON IL LORO NOME. 64 QUESTI CERCARONO I LORO TITOLI GENEALOGICI, MA NON LI TROVARONO, E FURONO PERCIÒ ESCLUSI, COME IMPURI, DAL SACERDOZIO; 65 E IL GOVERNATORE DISSE LORO DI NON MANGIARE OFFERTE SACRE FINCHÉ NON SI PRESENTASSE UN SACERDOTE PER CONSULTARE DIO PER MEZZO DEGLI URIM E DEI TUMMIM.
66 LA COMUNITÀ TUTTA INSIEME COMPRENDEVA QUARANTADUEMILATRECENTOSESSANTA PERSONE, 67 SENZA CONTARE I LORO SERVI E LE LORO SERVE, CHE AMMONTAVANO A SETTEMILATRECENTOTRENTASETTE. AVEVANO PURE DUECENTOQUARANTACINQUE CANTANTI, MASCHI E FEMMINE. 68 AVEVANO SETTECENTOTRENTASEI CAVALLI, DUECENTOQUARANTACINQUE MULI, 69 QUATTROCENTOTRENTACINQUE CAMMELLI, SEIMILASETTECENTOVENTI ASINI.
70 ALCUNI DEI CAPI FAMIGLIA OFFRIRONO DEI DONI PER L’OPERA. IL GOVERNATORE DIEDE AL TESORO MILLE DRACME D’ORO, CINQUANTA COPPE, CINQUECENTOTRENTA VESTI SACERDOTALI. 71 TRA I CAPI FAMIGLIA CE NE FURONO CHE DIEDERO AL TESORO DELL’OPERA VENTIMILA DRACME D’ORO E DUEMILADUECENTO MINE D’ARGENTO. 72 IL RESTO DEL POPOLO DIEDE VENTIMILA DRACME D’ORO, DUEMILA MINE D’ARGENTO E SESSANTASETTE VESTI SACERDOTALI.
73 I SACERDOTI, I LEVITI, I PORTINAI, I CANTORI, LA GENTE DEL POPOLO, I NETINEI E TUTTI GLI ISRAELITI SI STABILIRONO NELLE LORO CITTÀ. QUANDO GIUNSE IL SETTIMO MESE, I FIGLI D’ISRAELE ERANO STABILITI NELLE LORO CITTÀ”».

Neemia non si trovava alle prese solo con le divergenze con i Sanballat samaritani ma anche con i proprietari terrieri,horim, ricchi come la dinastia ebraico ammonita dei Tobiadi.Questi horim prestavano denaro e quindi avevano molta influenza e vedevano male un contropotere in Giudea.

https://www.laparola.net/testo.php Neemia 6:1-14… Altri ostacoli miranti ad attirare Nehemia in un tranello, a calunniarlo e a indurlo a peccare
1 Quando Sanballat, Tobiah e Ghescem l’Arabo e gli altri nostri nemici seppero che io avevo ricostruito le mura e che non vi era più rimasta alcuna breccia (quantunque allora non avessi ancora messo i battenti alle porte), 2 Sanballat e Ghescem mi mandarono a dire: «Vieni e troviamoci assieme in uno dei villaggi della valle di Ono». Essi però pensavano di farmi del male. 3 Così io mandai loro dei messaggeri a dire: «Sto facendo un grande lavoro e non posso scendere. Perché si dovrebbe interrompere il lavoro, mentre io lo lascio per scendere da voi?». 4 Per ben quattro volte essi mi mandarono a dire la stessa cosa, e io risposi loro nello stesso modo. 5 Allora Sanballat mi mandò il suo servo a dirmi la stessa cosa per la quinta volta con in mano una lettera aperta, 6 nella quale stava scritto: «Corre voce fra le nazioni, e Gashmu l’afferma, che tu e i Giudei tramate di ribellarvi; perciò, secondo queste voci, tu stai ricostruendo le mura, per diventare il loro re, 7 e avresti persino stabilito dei profeti per fare la tua proclamazione a Gerusalemme, dicendo: “C’è un re in Giuda!” Ora, queste cose saranno riferite al re. Perciò vieni e consultiamoci assieme». 8 Ma io gli mandai a dire: «Le cose non stanno come tu vai dicendo, ma tu le inventi nella tua stessa mente». 9 Tutta quella gente infatti voleva farci paura e diceva: «Le loro mani lasceranno il lavoro che rimarrà incompiuto». Ora perciò, o DIO, fortifica le mie mani! 10 Io andai allora a casa di Scemaiah, figlio di Delaiah, figlio di Mehetabeel, che si era rinchiuso là dentro; egli mi disse: «Troviamoci assieme nella casa di DIO, dentro il tempio, e chiudiamo le porte del tempio, perché verranno ad ucciderti; essi verranno a ucciderti di notte». 11 Ma io risposi: «Può un uomo come me darsi alla fuga? Potrebbe un uomo simile a me entrare nel tempio per salvare la vita? No, io non entrerò». 12 Compresi poi che DIO non l’aveva mandato, ma aveva pronunciato quella profezia contro di me, perché Tobiah e Sanballat l’avevano pagato. 13 Era stato pagato proprio per questo: per farmi paura e indurmi ad agire in quel modo e a peccare, e così acquistare una cattiva fama e coprirmi di vergogna. 14 O mio DIO, ricordati di Tobiah e di Sanballat, per queste loro opere, e anche della profetessa Noadiah e degli altri profeti che hanno cercato di spaventarmi!

Siccome con il prestito di denaro gli stessi sinedriti erano condizionati la vicende prosegue in questo modo : Neemia 5,14 https://www.laparola.net/testo.php

1 Si alzò un gran lamento da parte della gente del popolo e delle loro mogli contro i loro fratelli Giudei. 2 Alcuni dicevano: «Noi, i nostri figli e le nostre figlie siamo numerosi; ci si dia il grano perché possiamo mangiare e vivere!». 3 Altri dicevano: «Dobbiamo impegnare i nostri campi, le nostre vigne e le nostre case per assicurarci il grano durante la carestia!». 4 Altri ancora dicevano: «Abbiamo preso denaro a prestito sui nostri campi e sulle nostre vigne per pagare il tributo del re. 5 La nostra carne è come la carne dei nostri fratelli, i nostri figli sono come i loro figli; ecco dobbiamo sottoporre i nostri figli e le nostre figlie alla schiavitù e alcune delle nostre figlie sono già state ridotte schiave; noi non abbiamo via d’uscita, perché i nostri campi e le nostre vigne sono in mano d’altri». 6 Quando udii i loro lamenti e queste parole, ne fui molto indignato. 7 Dopo aver riflettuto dentro di me, ripresi duramente i notabili e i magistrati e dissi loro: «Dunque voi esigete un interesse da usuraio dai nostri fratelli?». Convocai contro di loro una grande assemblea 8 e dissi loro: «Noi, secondo la nostra possibilità, abbiamo riscattato i nostri fratelli Giudei che si erano venduti agli stranieri e voi stessi vendereste i vostri fratelli ed essi si venderebbero a noi?». Allora quelli tacquero e non seppero che rispondere. 9 Io dissi: «Quello che voi fate non è ben fatto. Non dovreste voi camminare nel timore del nostro Dio per non essere scherniti dagli stranieri nostri nemici? 10 Anch’io, i miei fratelli e i miei servi abbiamo dato loro in prestito denaro e grano. Ebbene, condoniamo loro questo debito! 11 Rendete loro oggi stesso i loro campi, le loro vigne, i loro oliveti e le loro case e l’interesse del denaro del grano, del vino e dell’olio di cui siete creditori nei loro riguardi». 12 Quelli risposero: «Restituiremo e non esigeremo più nulla da loro; faremo come tu dici». Allora chiamai i sacerdoti e in loro presenza li feci giurare che avrebbero mantenuto la promessa. 13 Poi scossi la piega anteriore del mio mantello e dissi: «Così Dio scuota dalla sua casa e dai suoi beni chiunque non avrà mantenuto questa promessa e così sia egli scosso e vuotato di tutto!». Tutta l’assemblea disse: «Amen» e lodarono il Signore. Il popolo mantenne la promessa.
14 Di più, da quando il re mi aveva stabilito loro governatore nel paese di Giuda, dal ventesimo anno fino al trentaduesimo anno del re Artaserse, durante dodici anni, né io né i miei fratelli mangiammo la provvista assegnata al governatore

Per la prima volta, le decime del Tempio vengono destinate anche al personale più umile del tempio ossia i leviti. Questo rende definitivamente autonomo tutto il sistema di governo dei sadociti (e non solo i suoi vertici) dai Tobiadi e dagli horim.Neemia è stato anche colui che ha ricostruito le mura di Gerusalemme.Questo non significa che i Tobiadi escono di scena perchè in qualche modo partecipano lo stesso all esercizio del potere autonomo in Giudea laddove si crea un equilibrio che vede il Sommo Sacerdote appannaggio dei Saduciti ed il Governatore appannaggio dei Tobiadi.

Questi Sadociti poi Sadducei non sono privi di opposizione tra gli ex esiliati.C erano differenze teologiche nel giudaismo postesiliaco,anche politiche ,la piu nota è tra sadociti ed enochici https://www.piccolafamigliadellannunziata.it:
1. La creazione è buona è stabile. Secondo la visione sadocita la creazione non elimina le forze distruttive del male, ma le colloca dentro confini chiari. Le antiche narrazioni che l’Autore sacerdotale aveva ereditato dalla precedente tradizione giudaica parlavano di un equilibrio instabile, di un universo sempre sull’orlo del collasso. Pensiamo a Gen 6, 5-7. 13… quando i “figli di Dio” oltrepassano il confine tra cielo e terra e gli uomini fecero ciò che è male agli occhi di Dio. Per un momento sembra che con il diluvio il caos possa riconquistare il mondo.All’autore sacerdotale preme sottolineare bene che questo non si ripetera mai più. L’alleanza di Noè (Gen 9,8-11) è tra Dio e la terra ed assicura che l’ordine di Dio è per sempre.Nello stesso tempo Dio non sta con le mani in mano ma prende ogni misura per proteggere l’ord inedella creazione: misure ordinarie e misure straordinarie come quella di permettere al re di Babilonia di
distruggere il santuario (2Cron 36, 11,21). A differenza delle antiche tradizioni (da cui proviene il tema del diluvio) secondo l’ideologia sadocita Dio è perfettamente in grado di controllare e reprimere ogni ribellione senza distruggere l’ordine e l’integrità della creazione (come invece potrebbe accadere col diluvio). In questo senso i sadociti non sono né degli apocalittici che attendono o pensano ad una “fine deitempi” e ad “una nuova creazione”, né sono dei catastrofisti, che ritengono che per correggere l’uomo Dio è costretto a distruggere la sua creazione. Il mondo è e rimane per loro l’universo buono e ordinato creato da Dio e non c’è alcun motivo per cui quest’ultimo debba distruggere la più perfetta delle sue
opere.

1. L’elemento centrale del Giudaismo enochico è una certa concezione del male, inteso come realtà autonoma, precedente il libero arbitri dell’uomo, risultato di una contaminazione che corrompe la natura umana “prima del principio della storia” (P. Sacchi). Secondo il Libro dei Vigilanti (LV) all’indomani della
creazione un gruppo di angeli si ribella a Dio, infrange il confine tra cielo e terra, si uniscealle donne mortali, genera giganti e diffonde conoscenze che dovevano restare segrete. Dio reagisce con il diluvio,ma il cosmo nonostante questo non torna alla sua perfezione originaria. La sua restaurazione completa èrimandata all’escatologia.

Qui ci sono delle chiare posizioni antisadocite: a) Sempre contro la concezione sadocita distabilità e ordine della creazione viene introdotto il concetto di “fine dei giorni”, cioèl’idea che la storia va verso il giudizio finale diDio, un evento cataclismatico che segna la fine della prima creazione l’inizio di quella nuova.Questa idea che la creazione di Dio abbia non solo un inizio ma anche una fine, oggi è diffusa(sia nel giudaismo che nel cristianesimo), ma non è presente nella prospettiva sadocita della creazione.

Perché mai Dio – si potrebbe domandare il giudaismo sadocita – dovrebbe rifare ciò che ha fatto in modo così perfetto? Vedi i primi capitoli di Genesi, e il ripetersi puntuale dell’espressione “Dio vide che era cosa buona…” che è sadocitismo puro. Al contrario per gli enochici la creazione contiene un germe radicale di corrosione. b) L’ordine e la stabilità della creazione tipica del pensiero sadocita è negata. La creazione è corrotta. Gli uomini sono più vittime che autori del male. Ergo: poiché l’Alleanza presuppone un pieno esercizio del libero arbitrio da parte dell’uomo, essa viene vanificata. E infatti nei testi enochici la legge di Mosé è ignorata c) Viene messa apertamente in discussione la legittimità del sacerdozio sadocita, che è al potere.

Gerusalemme è al centro della terra (LV 26, 1-2), ma la sua santità rifulge solo in prospettiva escatologica. Il presente è impurità. Conferendo a Enoc le funzioni sacerdotali di intercessore tra cielo e terra si viene a dire che esiste un sacerdozio più puro
perché pre-aronita (su cui si fonda invece il sacerdozio dei sadociti). In concreto si vuole distruggere il fondamento sinaitico del potere sacerdotale sadocita (che appunto è cosa più recente, cioè viene dopo Enoc). Insomma i sadociti sono degli usurpatori.

2) sadociti :L’uomo è responsabile delle proprie azioni e Dio retribuisce individualmente. Gli uomini hanno il dovere e la capacità di mantenere la distinzione tra bene e male, sacro e profano, puro e impuro; perciò ogni generazione è responsabile delle proprie azioni. Le antiche tradizioni garantivano a Dio un ampio margine di discrezione nel dispensare ricompense e punizioni nell’arco di svariate generazioni e non costituiva problema la questione della responsabilità collettiva ossia che il colpevole fosse punito con l’intera famiglia o gruppo sociale di appartenenza (Gs7,24-26). Ad un certo punto le cose cominciano a
cambiare. E la legislazione deuteronomistica vietò questa pratica: “Non si metteranno a morte i padri per una colpa dei figli, né si metteranno a morte i figli per una colpa dei padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato”(Dt 24, 16; 2 Re 14,6).Ma restava però la discrepanza tra la giustizia divina e la giustizia umana: Dio agiva secondo modalità che per gli uomini potevano essere ingiuste. Geremia segnala bene il
problema e Ezechiele lo risolve in Ez 18,2-4 e Ez 18,20:“Voi dite: perché il figlio non sconta l’iniquità del padre?
Perché il figlio ha agito secondo giustizia e rettitudine, ha osservato tutte le mie leggi e le ha messe in pratica:perciò egli vivrà. Chi pecca morirà; il figlio non sconterà l’iniquità del padre, né il padre l’iniquità del figlio. Sul giusto rimarrà la sua giustizia e sul malvagio la sua malvagità”. Nella loro riscrittura della storia ebraica malvagità”. Nella loro riscrittura della storia ebraica l’Autore sacerdotale e Cronache (= teologia sadocita) applicano scrupolosamente i principi di Ezechiele anche a
fondamento della giustizia divina. Nella reinterpretazione sadocita dell’alleanza mosaica, la responsabilità individuale diviene elemento centrale e di conseguenza i margini di discrezionalità e imprevedibilità dell’agire divino vengono molto limitati. Generazione dopo generazione, chiunque può solo dare a sé stesso la colpa per le proprie mancanze fisiche e morali. E Dio non manca di dare la ricompensa del giusto o la punizione del peccatore. L’ordine dei sadociti è così completamente soddisfatto: la disgrazia segue sempre alla trasgressione e il benessere è sempre segno di obbedienza

3)sadocita, Al centro dell’alleanza sinaitica ci sono il sacerdozio e il tempio di Gerusalemme.Nei libri dei Re (che precedonol’avvento dei sadociti) la fondazione del tempio fa da corollario alla promessa divina di regalità eterna fatta a Davide e ai suoi successori. Invece nell’ottica sadocita avviene un vero e proprio capovolgimento: e cioè la casa di Sadok prende il posto della casa di Davide, il sacerdozio si sostituisce alla monarchia e Aronne scavalca Mosè. Mentre la tradizione deuteronomistica sottolinea il valore
del culto come un memoriale per le future generazioni (Dt16,3; 16, 9-12; Es 13, 3-10; ecc), per la tradizione sadocita il culto concerne non la memoria umana ma quella divina,affinché Dio continui a ricordare e a sostenere l’ordine divino della creazione.Dal momento che il male e l’impurità – volontariamente o
involontariamente, a livello individuale o collettivo – non possono essere evitati il culto svolge una funzione anche nel provvedere rituali di espiazione e purificazione (in modo da evitare la punizione divina).

Ad ognuno è offerta la possibilità di recuperare la propria purità a patto di adempiere a quanto richiesto per la purificazione.Il giorno dell’espiazione rappresenta l’apice del culto nel tempio e il culmine della teologia sadocita. In quell’occasione, cioè nel giorno più sacro dell’anno (yom kippur) la persona più sacra entrava nello spazio più sacro (il santo dei santi) per provvedere all’espiazione e alla purificazione dei peccati delle impurità di Israele. La santità e il potere di quel giorno stanno nel suo riallineare in una perfetta sincronia, anno dopo anno, la dimensione sociale, spaziale e temporale sulle quali è fondato l’ordine dell’universo (Jenson). Questo è il fine del tempio, della Torah e del sacerdozio giudaico.

Conclude Boccaccini “Dal loro ruolo di guardiani del più sacro luogo sulla terra,di interpreti delle leggi sacre,di ministri dei tempi sacri,i sadociti facevano derivare sia il loro potere al vertice delle società giudaica sia la loro responsabilità di aderire alle più strette regole di purità e al più alto grado di moralità. Vale a dire: dove noi vediamo conservatorismo sociale, orgoglio nazionale e ossessione per i dettagli del
culto, il sacerdozio gerosolimitano vi vede invece se stesso come gruppo scelto da Dio per un duro servizio a beneficio dell’intero cosmo. “Il Sommo sacerdote…e il resto del sacerdozio – scrive Jenson – erano la comunità umana su cui si fondava l’intera struttura del creato. Il loro servizio nel tempio garantiva la preservazione di ogni ordine esistente. Da essi dipendevano il popolo di Israele, e in ultima analisi l’esistenza dell’intero cosmo e dei suoi abitanti”

Nel periodo preesilico i profeti avevano un ruolo riconosciuto nella società monarchica e anche uno stretto l egame con il Tempio. Con l’avvento dei sadociti le cose cambiano. Sul piano teologico l’atteggiamento dei sadociti nei confronti di Mosè (il profeta per eccellenza) è ambiguo. Da un lato hanno bisogno di Mose per dare un fondamento divino al sacerdozio e al santuario, in questo senso il ruolo di Mosè al Sinai è esaltato. Ma una volta che la rivelazione è completata la tenda del convegno viene trasformata nel tabernacolo di Aronne (Es 40,1-35) e domina la linea aronita (sacerdotale) che taglia fuori la discendenza di Mosè (e con lui il profetismo) da ogni funzione sacerdotale In altre parole,con la fine della monarchia davidica e la centralizzazione del culto nelle mani del sacerdozio,scompare l’ambiente che per secoli aveva
alimentato il profetismo, il quale gradualmente viene riassorbito all’interno del potere sadocita.

Come la monarchia anche il profetismo diviene un’istituzione riverita del passato Gli enochici non sono l’unico partito(cioè un gruppo dotato di una sua propria ideologia) d’opposizione agli inizi del Secondo Tempio. Geremia si era augurato una coesistenza delle diverse autorità del giudaismo (Ger18,18: “la Torah non verrà mai meno ai sacerdoti, né il consiglio ai sapienti, né la parola ai profeti”). Di fatto questo equilibrio era possibile per la presenza della monarchia davidica alla cui autorità politica, religiosa amministrativa erano sottomessi sacerdoti, sapienti e profeti. Il sacerdozio sadocita mette fine alla
monarchia e al movimento profetico, ma si guarda bene dal cancellare i sapienti.

A differenza dell’enochismo,con i sapienti ci troviamo di fronte ad un giudaismo che nasce nel periodo monarchico, cioè prima del sacerdozio sadocita e indipendentemente da esso(cioè tutto il contrario dell’enochismo),e che fu capace di mantenere la sua autonomia nella società sadocita. il Giudaismo Sapienzale rientra in una corrente di pensiero molto diffusa in tutta l’area. Il riferimento principale sembrano essere i libri di Achicar,un sapiente assiro che scrive un testo un po’ analogo ai Proverbi, ma prima di quest’ultimo

C’è un ambiente ideale per lo sviluppo del.sapienzalismo. Se il tempio è in mano ai sadociti e non c’è spazio per nessun altro (inclusi i profeti che spariscono), la politica e l’amministrazione (prima persiana, poi tolemaica e infine seleucide) necessitano invece di una classe di amministratori. Così il ruolo di amministratori dei sapienti non viene meno, semplicemente cambia il destinatario del loro servizio. All’inizio è la monarchia davidica poi sono i sovrani stranieri che via via si succedono. Le amministrazioni straniere creano insomma una importante sponda politica per i sapienti, che li rende autonomi (dai sadociti). Di sponde economiche forse non ne avevano bisogno perché i sapienti erano dei gruppi legati ai proprietari terrieri e proprietari essi stessi (vedi il clan dei tobiadi)

Maimonide molto piu avanti dara un giudizio molto duro sui sadochiti.Se da un lato la distruzione del secondo tempio ad opera dei romani vedra la sconfitta degli zeloti e delle loro aspirazioni nazionali,ancora peggio andra ai loro nemici sadducei perche perderanno definitivamente l oggetto della loro esistenza,quel potere che in ultimo era garantito dai romani. Verranno infine sterminati dagli stessi zeloti e ci vorranno altri 1900 anni prima che il nazionalismo degli zeloti vedrà il successo del movimento sionista teorizzato sa Moses Hess e poi propagandato da Theodore Hertzl .Ma come si arriva a questo ? Come si afferma la nuova predominanza religiosa farisaica all interno del giudaismo rabbinico ?

Come abbiamo visto le concezioni teologiche enochiche vengono riaffermate dai farisei e dall ebraismo rabbinico nonche dal cristianesimo senza dimenticare quelli che furono altri movimenti come quello esseno,qumruniano,quello dei terapeuti,questi ultimi tre anche difficili da districare considerando le fonti molto contraddittorie tra loro.Questo conforta l ipotesi di collocare Gesu piu verso il versante enochico nazionale sebbene si tratta di una visione piu larga la sua e quindi non esclude qualche caratteristica sadducea ma soprattutto piu figlia di una volonta di riformare il primo ebraismo che quello del secondo tempio che di li a poco si dividera in giudaismo moderno e cristianesimo o meglio etnocristianesimo occidentale ed orientale con influenze classiche.

Basato sulla lettura di P. Sacchi, Storia delSecondo Tempio, ed. SEI 1994 e , Maccabei di Maurizio Serofilli 2017 “ P.Sacchi La storia del popolo ebraico dopo l’esilio”contenuto nella Introduzione generale alla Bibbia, Logos, 1

Serofilli : “.Alla morte di Alessandro Magno a spartirsi l impero sono i suoi generali. Antigono si impossessa della Macedonia e della Grecia Tolomeo dell’Egitto Seleuco della regione siro-babilonese .”

“La Palestina finisce sotto il dominio dei Tolomei dell’Egitto (battaglia di Gaza
contro i Siriani). Per tutto il III sec si sviluppano buone relazioni tra la Giudea e l’Egitto. Lo
stato tolemaico oltre che più unitario degli altri stati ellenisti, è florido e di questo la Guidea
trae vantaggio. Di questo c’è traccia negli archivi di un certo Zenone, un alto funzionario
regale dei Tolomei, che attorno al 260 intraprende un lungo viaggio in Palestina.
Interessante è che in questo viaggio l’ interlocutore di Zenone non è il potere religioso, cioè
il sacerdozio di Gerusalemme, ma il governatore laico della Giudea cioè un certo Tobia (un
buon nome iahwista), cioè un discendente dai Tobiadi.I tolomei diffondono l ellenismo.vengono imposti tributi dai quali i sacerdoti vengono esantati ma non il popolo”

Prosegue Serofilli “in una prima fase i Tobiadi riescono a gestire questa situazione complessa in sé e
contestata dal popolo (i sacerdoti sono esentati, il popolo no), ma ad un certo punto la
situazione si fa insostenibile e all’interno della stessa famiglia dei Tobiadi sorge una frattura
anche cruenta: da un lato Ircano (filoegiziano) dall’altro i suoi fratelli (filosiriani). La
spaccatura all’interno di questa famiglia, che è una vera istituzione perchè rappresenta i
vertici dello stato e assieme al Sommo sacerdote da lungo tempo governa la Giudea”

2 Macc 3 https://www.bibbiaedu.it/CEI2008/at/2Mac/3/

1Nel periodo in cui la città santa godeva completa pace e le leggi erano osservate perfettamente per la pietà del sommo sacerdote Onia e la sua avversione al male, 2gli stessi re avevano preso a onorare il luogo santo e a glorificare il tempio con doni insigni, 3 al punto che anche Seleuco, re dell’Asia, provvedeva con le proprie entrate a tutte le spese riguardanti il servizio dei sacrifici. 4Ma un certo Simone, della tribù di Bilga, nominato sovrintendente del tempio, venne a trovarsi in contrasto con il sommo sacerdote intorno all’amministrazione della città. 5Non riuscendo a prevalere su Onia, si recò da Apollònio di Tarso, che in quel periodo era governatore della Celesiria e della Fenicia, 6e gli riferì che il tesoro di Gerusalemme era colmo di ricchezze immense, tanto che l’ammontare delle somme era incalcolabile e non serviva per le spese dei sacrifici; era quindi possibile trasferire tutto in potere del re.
7Apollònio si incontrò con il re e gli riferì delle ricchezze a lui denunciate; quegli designò Eliodoro, l’incaricato d’affari, e lo inviò con l’ordine di effettuare la confisca delle suddette ricchezze. 8Eliodoro si mise subito in viaggio, in apparenza per visitare le città della Celesiria e della Fenicia, in realtà per eseguire l’incarico del re. 9Giunto a Gerusalemme e accolto con deferenza dal sommo sacerdote della città, espose l’informazione ricevuta e disse chiaro il motivo per cui era venuto; domandava poi se le cose stessero realmente così. 10Il sommo sacerdote gli spiegò che i depositi erano delle vedove e degli orfani, 11che una parte era anche di Ircano, figlio di Tobia, persona di condizione assai elevata, che l’empio Simone andava denunciando la cosa a suo modo, ma complessivamente si trattava di quattrocento talenti d’argento e duecento d’oro e 12che era assolutamente impossibile permettere che fossero ingannati coloro che si erano fidati della santità del luogo e del carattere sacro e inviolabile di un tempio venerato in tutto il mondo.
13Ma Eliodoro, in forza degli ordini ricevuti dal re, rispose recisamente che quelle ricchezze dovevano essere trasferite nell’erario del re. 14Venne, in un giorno da lui stabilito, per farne un inventario, mentre tutta la città era in grande agitazione. 15I sacerdoti, rivestiti degli abiti sacerdotali, si erano prostrati davanti all’altare ed elevavano suppliche al Cielo che aveva sancito la legge dei depositi, perché conservasse intatti questi beni a coloro che li avevano depositati. 16Chi guardava l’aspetto del sommo sacerdote sentiva uno strazio al cuore, poiché il volto e il cambiamento di colore ne mostravano l’intimo tormento. 17Tutta la sua persona era pervasa da paura e da un tremito del corpo, da cui appariva manifesta, a chi osservava, l’angoscia che aveva in cuore. 18Dalle case uscivano in folla per una pubblica supplica, perché il luogo santo stava per essere violato. 19Le donne, cinto sotto il petto il cilicio, riempivano le strade; anche le fanciulle, di solito ritirate, in parte accorrevano alle porte, in parte sulle mura, altre si sporgevano dalle finestre. 20Tutte, con le mani protese verso il Cielo, moltiplicavano le suppliche. 21Muoveva a compassione il pianto confuso della moltitudine e l’ansia tormentosa del sommo sacerdote. 22Supplicavano il Signore onnipotente che volesse conservare intatti, in piena sicurezza, i depositi per coloro che li avevano consegnati.
23Eliodoro però metteva ugualmente in esecuzione il suo programma. 24Ma appena fu arrivato sul posto con gli armati, presso il tesoro, il Signore degli spiriti e di ogni potere si manifestò con un’apparizione così grande, che tutti i temerari che avevano osato entrare, colpiti dalla potenza di Dio, si trovarono stremati e atterriti. 25Infatti apparve loro un cavallo, montato da un cavaliere terribile e rivestito di splendida bardatura, il quale si spinse con impeto contro Eliodoro e lo percosse con gli zoccoli anteriori, mentre il cavaliere appariva rivestito di armatura d’oro. 26Davanti a lui comparvero, inoltre, altri due giovani dotati di grande forza, splendidi per bellezza e meravigliosi nell’abbigliamento, i quali, postisi ai due lati, lo flagellavano senza posa, infliggendogli numerose percosse. 27In un attimo fu gettato a terra e si trovò immerso in una fitta oscurità. Allora i suoi lo afferrarono e lo misero su una barella. 28Egli, che era entrato poco prima nella suddetta camera del tesoro con numeroso seguito e con tutta la guardia, fu portato via impotente ad aiutarsi, dopo aver sperimentato nel modo più evidente la potenza di Dio. 29Così, mentre egli, prostrato dalla forza divina, giaceva senza voce e privo d’ogni speranza di salvezza, 30gli altri benedicevano il Signore, che aveva glorificato il suo luogo santo. Il tempio, che poco prima era pieno di trepidazione e confusione, dopo che il Signore onnipotente si fu manifestato, si riempì di gioia e letizia. 31Subito alcuni compagni di Eliodoro pregarono Onia che supplicasse l’Altissimo e impetrasse la grazia della vita a costui che stava irrimediabilmente esalando l’ultimo respiro. 32Il sommo sacerdote, temendo che il re avrebbe potuto sospettare che i Giudei avessero teso un tranello a Eliodoro, offrì un sacrificio per la salute di costui. 33Mentre il sommo sacerdote compiva il rito propiziatorio, apparvero di nuovo a Eliodoro gli stessi giovani adorni delle stesse vesti, i quali, restando in piedi, dissero: “Ringrazia ampiamente il sommo sacerdote Onia, per merito del quale il Signore ti ridà la vita. 34Tu poi, che hai sperimentato i flagelli del Cielo, annuncia a tutti la grande potenza di Dio”. Dette queste parole, disparvero. 35Eliodoro offrì un sacrificio al Signore e innalzò grandi preghiere a colui che gli aveva restituito la vita, poi si congedò da Onia e fece ritorno con il suo seguito dal re. 36Egli testimoniava a tutti le opere del Dio grandissimo, che aveva visto con i suoi occhi. 37Quando poi il re domandava a Eliodoro chi fosse adatto a essere inviato ancora una volta a Gerusalemme, rispondeva: 38“Se hai qualcuno che ti è nemico o insidia il tuo governo, mandalo là e l’avrai indietro flagellato per bene, se pure ne uscirà salvo, perché in quel luogo c’è veramente una potenza divina. 39Colui che ha la sua dimora nei cieli è custode e difensore di quel luogo, ed è pronto a percuotere e abbattere coloro che vi accedono con cattiva intenzione”. 40Così dunque si sono svolti i fatti relativi a Eliodoro e alla difesa del tesoro.

3,1 IL SOMMO SACERDOZIO E IL TEMPIO (3,1-5,20)
La vicenda di Eliodoro testimonia la grande potenza di Dio
3,2 Onia: Onia III, sommo sacerdote dal 198 al 175.3,3 Seleuco: Seleuco IV Filopàtore (187-175); re dell’Asia, cioè del regno dei Seleucidi. Vedi nota a 1Mac 8,6.3,4 la tribù di Bilga: una delle classi sacerdotali adibite al servizio del tempio (vedi Ne 12,5.18). sovrintendente del tempio: l’incaricato di amministrare i beni del tempio.3,5 Celesiria: la regione occidentale dell’impero seleucide, nella quale rientrava anche la terra di Canaan. Vedi nota a 1Mac 10,69.3,11 Ircano, figlio di Tobia: apparteneva alla famiglia dei Tobiadi, che abitava nella regione dell’Ammanìtide e che sotto i Tolomei aveva acquistato ricchezze e influenza politica. quattrocento talenti: il talento in uso presso gli ebrei pesava circa 33 kg, quello greco pesava poco più di 26 Kg. L’oro valeva 10 volte più che l’argento.3,15 Cielo: vedi nota a 1Mac 3,18.)

Serofilli : “La svolta finale di questa tensione si ha nel 175 a. C. quando il Sommo Sacerdote Onia III, filoegiziano, caccia il clan dei Tobiadi che in questa fase si erano invece avvicinati alla Siria. Questo evento deve aver avuto motivazioni politiche e teologiche profonde (che però ci sono ignote) e i fatti che seguono mostrano la portata di un gesto che rompe un sodalizio lunghissimo tra gli Oniadi (da cui usciva il SS) e i Tobiadi (dai quali sicuramente è uscito spesso il governatore). A seguito di questo evento un fratello di Onia, Giasone, va da dal nuovo sovrano della Siria Antico IV Epifane di Siria, che sta cercando soldi per pagare l’oneroso tributo imposto da Roma, e gli promette quelli del Tempio di Gerusalemme se questi lo avesse nominato Sommo Sacerdote. Inoltre (aspetto decisivo) si impegna per una certa ellenizzazione di
Gerusalemme.

Così Onia III viene spodestato e costretto ad andare in esilio a Dafne (173) dove verrà assassinato nel 171 e Giasone ottiene dal sovrano seleucide il Sommo sacerdozio. Anche se Giasone era di stirpe sadocita, il 173 a. C. può essere considerato l’anno della fine del sadocitismo. Giasone era uscito dalla tradizione avita (lesione della via ereditaria) e soprattutto ebbe come successore Menelao, un sacerdote ellenizzante, di stirpe non sadocita.

Gli oniadi superstiti si rifugiarono in egitto e non rientrarono in seguito

Serofilli : L’ellenizzazione coatta avviene solo qualche anno più tardi (tra il 169 e il 167 a. C.) ad opera di Antioco IV Epifane col sostegno del nuovo Sommo Sacerdote Menelao, un sacerdote di stirpe non sadocita (non di primo rango), che aveva comperato la carica di dallo stesso Antioco

Poi ci sono altri sacerdoti dello stesso gruppo (sadociti) che preferirono rifugiarsi nel deserto dando vita all’essenismo o ad una sua particolare componente e cioè Qumran. Secondo Sacchi, probabilmente l’essenismo è più antico e precede l’arrivo di questi sacerdoti (forse costituisce uno sviluppo della tradizione enochica, Libro dei Vigilanti), ma raggiunge quella vitalità di pensiero che tanta importanza ha avuto nel giudaismo (cioè la letteratura apocrifa e i testi di Qumran) solo quando si mischiò con la parte dei sadociti che aveva abbandonato la Gerusalemme contaminata dall’ellenismo.

Sacchi fa riferimento al Documento di Damasco scoperto a fine Ottocento nella sinagoga del Cairo e del quale alcuni frammenti sono stati trovati anche a Qunram, che parla della nascita di questo movimento dissidente: o quello degli esseni o quello di una sua parte (Qumran). Il movimento nasce attorno agli inizi del II secolo (si dice “390 anni dopo la distruzione di Gerusalemme da parte di Nabuccodonosor”) quando un gruppo di ebrei si rende conto che
la loro società stava smarrendo se stessa e qui il riferimento è sicuramente all’arrivo
 dell’ellenismo e alla sua ricezione (probabilmente di natura spontanea da parte delle istituzioni e della popolazione di Gerusalemme).

Quindi secondo Sacchi: già prima della fine del sadocitismo legittimo, un gruppo di ebrei si era staccato dalla comunità, ma con ungesto più negativo che positivo visto che per venti anni “sono come ciechi” cioè non sanno bene cosa fare. Dopo vent’anni dalla sua nascita, cioè attorno alla crisi scoppiata con
l’avvento del sommo sacerdote Menelao e l’uccisione di Onia III, a qs movimento si aggiunge un uomo indicato col nome di Maestro di giustizia (MdG). Questi, sacerdote e sadocita, raggiunge nel deserto la comunità e le detta le norme che la guideranno. Fino a non molto tempo fa al MdG venivano attribuite tutte le principali opere di Qumrano, mentre oggi si è più cauti. Questa figura entra in campo attorno al 170 a. C. ed è perseguitato dal nuovo sacerdozio filoellenista che ora governa il Tempio e dal suo capo
Menelao. S. tende a considerare il MdG più che il fondatore dell’essenismo quello di uno dei suoi gruppi/filoni dissidenti: Qumran. Il ruolo di questo gruppo nella sfera politica fu quasi nullo (fatta salva l’adesione finale alla lotta degli Zelanti contro i Romani a partire a metà degli anni 60 d. C. che porterà alla loro scomparsa) mentre fu rilevantissimo sul piano dottrinale, con conseguenze sul pensiero del secolo successivo e poi su quello di Gesù (mi riferisco ai testi cosiddetti apocrifi e ai testi di
Qumran).

Devo dire che sebbene ho riportato il pensiero di Sacchi ripreso dagli appunti di Serofilli non mi capacito come improvvisamente alcuni sadociti diventano enochici

Presso il villaggio di Modin, un anziano sacerdote della stirpe degli Asmonei https://web.archive.org/web/20080124054642/http://web.genealogie.free.fr/Les_dynasties/Antiquite/Proche-Orient/Dynastie_Asmoneenne.htm di nome Mattatia si rifiutò di celebrare il sacrificio di un maiale (animale considerato immondo dalla religione ebraica) e uccise un apostata ebreo preposto al nuovo culto, invitando subito dopo gli astanti a seguirlo sui monti, per organizzare la lotta contro i dominatori e i loro sostenitori ebrei. Mattatia morì poco tempo dopo, nel 166 a.C., e lasciò la guida del neonato movimento ai suoi cinque figli: Giovanni Gaddi, Simone Tassi, Giuda Maccabeo, Eleazaro Auaran e Gionata Affus. Fra loro primeggiò il terzogenito Maccabeo (martellatore) che fu il nome di battaglia di Giuda figlio di Mattatia, il primo leader dell’insurrezione anti-seleucide. Da lui vennero soprannominati Maccabei anche i suoi fratelli, che gli succedettero nella guida della rivolta, nonché, in generale, i loro parenti e sostenitori.

Per indicare i membri della dinastia che, a seguito della rivolta, si insediò a governare il neonato regno di Giudea, si è invece affermato il nome “Asmonei“, in riferimento ad un antenato di Giuda che si chiamava Asmon. Il fondatore della dinastia è considerato Simone, fratello di Giuda Maccabeo, che dal 141 a.C. ricoprì le cariche di sommo sacerdote del Tempio di Gerusalemme e di etnarca della Giudea. I dicendenti del figlio Simone diventerrano poi Re con Giovanni Ircano primo ed i suoi discendenti ma finiranno per dividersi con Giovanni Ircano secondo, ultimo vicino agli Asidei, dalla parte dei Farisei ed il fratello Aristobulo dalla parte dei Sadducei nonchè monarca degli Asmonei/Maccabei che regnarono fino al 37 ac.Sia Giuda Maccabeo (martellatore) che Simone furono Sommo Sacerdote.Gli Asidei finirono per dividersi in Farisei enochici nonche Zeloti

Qua l intreccio è molto complesso perchè piu volte gli Asidei “( termine derivato dalla voce greca ‘Ασιδαῖοι, con la quale si suole rappresentare, nel 1° e 2° libro dei Maccabei (v.), il termine ebraico ḥasīdīm (“pii”), quando esso designa gli appartenenti a un gruppo o partito giudaico. Gli Asidei, intendendo la voce in questo senso, compaiono per la prima volta come difensori della legge e del culto nazionale ebraico contro le tendenze ellenistiche ai tempi di Antioco Epifane. Da principio la loro resistenza fu puramente passiva, e molti di essi andarono incontro al martirio; poi, scoppiata l’insurrezione maccabaica sotto la guida di Mattatia e dei suoi figli, gli Asidei si collegarono con gl’insorti, ma pare abbiano continuato a costituire un gruppo a sé: tanto è vero che essi figurano tra coloro che si presentarono con intenzioni pacifiche al sommo sacerdote Alcimo, avversato da Giuda Maccabeo e dai suoi.

È verosimile che, dopo che gli Ebrei ebbero conseguito la libertà di culto e l’indipendenza nazionale, gli Asidei si ritirassero. Essi non compaiono più con questo nome, ma sono probabilmente da identificarsi con gli Asidei i santi (ὅσιοι) che appaiono nei Salmi di Salomone come oppositori dei monarchi Asmonei del sec. I a. C. Alcuni storici ritengono che continuatori degli Asidei siano i Farisei, altri gli Esseni. Nulla di particolare sappiamo intorno alla speciale dottrina e alla vita degli Asidei, né se essi si differenziassero dagli altri fedeli alla Legge più che per una maggiore esattezza nell’osservanza di essa “https://www.treccani.it/enciclopedia/asidei_%28Enciclopedia-Italiana%29/ ).

Cercarono un accordo, riuscendoci ,con Menelao che restava sommo sacerdote in cambio della liberta dei giudei di esercitare la religione senza coercizioni ellenizzanti.Fatto sta che invece i Maccabei Asmonei ripresero la battaglia fino alla vittoria

https://mb-soft.com/believe/tio/pharise2.htm : E ‘difficile affermare in quale momento i farisei, come partito, è sorto. Giuseppe Flavio prima li menziona in connessione con Jonathan, il successore di Giuda Maccabeo (“Ant.” Xiii. 5, § 9). Sotto Giovanni Ircano (135-105) appaiono come un potente partito opporsi alle tendenze Sadducee del re, che in precedenza era stato discepolo di loro, anche se la storia raccontata da Giuseppe Flavio è antistorica forse (“Ant.” Xiii. 10, § 5;. bozzetto Giubilei, Libro dei, e Testamento dei Dodici Patriarchi). 

La dinastia degli Asmonei, con le sue ambizioni e le aspirazioni mondane, si è incontrata con poco sostegno da parte dei farisei, il cui scopo era il mantenimento di uno spirito religioso in conformità con la loro interpretazione della legge (cfr. Salmi di Salomone). Sotto Alessandro Ianneo (104-78), il conflitto tra il popolo, schierandosi con i farisei, e il re è diventato amaro e finito in strage (xiii 13, § 5 “Ant.”,. Xiv 1, § 2.). Sotto la sua vedova, Salome Alexandra (78-69), i farisei, guidati da Simeone ben Shetaḥ, salito al potere, hanno ottenuto seggi del Sinedrio, e che il tempo è stato poi considerato come l’età d’oro, pieno di benedizione del cielo ( Sifra, Beḥuḳḳotai, i,.. Ta’an 23a). Ma la vendetta sanguinosa che si caricò i sadducei portato ad una reazione terribile, Aristobulo per i sadducei ha riacquistato il loro potere (“Ant.” Xiii. 16, § 2-xiv. 1, § 2).

Quello fariseo un Partito che rappresenta le idee religiose, le pratiche e le speranze del kernel del popolo ebraico nel tempo del Secondo Tempio e in opposizione ai sadducei sacerdotali. Sono stati di conseguenza scrupolosi osservatori della legge secondo l’interpretazione della Soferim, o scribi, secondo la tradizione.

Nessuna stima reale del carattere dei farisei può essere ottenuto dagli scritti del Nuovo Testamento, che tengono un atteggiamento polemico verso di loro (vedi Nuovo Testamento), né da Giuseppe Flavio, che, scrivendo per i lettori romani e in considerazione delle aspettative messianiche del farisei, rappresenta il secondo come una setta filosofico. “Perisha” (al singolare di “Perishaya”) indica “colui che si separa”, o tiene lontano da persone o cose impure, al fine di raggiungere il grado di santità e giustizia richiesto in coloro che sarebbero in comunione con Dio (comp, per “Perishut” e “Perisha,” Tan, Wayeẓe, a cura di Buber, pag 21,… Abot iii 13;. Soṭah ix 15,…. MIDR Teh xv 1;. Num. R. x 23;. Targ. Gen. XLIX. 26).

Mi rendo conto che resta da approfondire come gli Asmonei finiscono poi per avvicinarsi agli ellenizzati sadducei dopo avere guidato la rivolta anti ellenista ed essere stati piu tenaci degli Asidei nel proseguire lo scontro prendendo cosi le distanze dagli Asidei dai quali prenderanno il largo i gruppi di stampo enochico e nazionalista.Forse è dovuto piu ad una lotta di potere piu che a motivi religiosi.Tuttavia pare anche esistere qualche problema con le fonti.

La spiegazione puo darsi che sta nel fatto che dopo la morte di Mattatia gli altri maccabei sembrano più interessati alla presa del potere che alla lotta contro l ellenizzazione,simpatizzano per i Sadducei ed infatti gli Asidei si defilano accordandosi con Menelao per il suo mantenimento del potere in cambio della fine dell’ ellenizzazione.Gli Asidei non vogliono altri Sadducei al potere.Tranne Ircano secondo che li appoggerà in dissenso con gli altri Asmonei che infatti lo defenestreranno.Teniamo conto che a condannare Gesu sono fondamentalmente i sadducei del sinedrio fantoccio dei romani con l aiuto di qualche collaborazionista farisaico.

Non a caso dopo l affermazione dell ebraismo religioso nazionale i libri dei Maccabei non saranno canonici per gli ebrei ma per i cristiani si perchè tutto quanto in linea con il pensiero di Paolo l ellenista non ha avuto difficolta ad entrare nel canone latino.

https://it.wikibooks.org/wiki/Ecco_l%27uomo/Farisei,_Sadducei,_ZelotBasandovi su questi fatti, la differenze tra Farisei e Sadducei sembrano alquanto demarcate e chiare. I Farisei erano fedeli alla tradizione ebraica, i Sadducei erano fedeli ai loro padroni romani. Ma ciò non corrisponde all’immagine recepita dalle fonti scritturali. Se esaminiamo solo il Nuovo Testamento, il quadro presentato per i Farisei non è altro che una serie di caricature di ebrei che in seguito popoleranno opere medievali

Si veda per es. Martin Lutero, Contro gli Ebrei, vers. latina di Justus Jonas (1544), cur. Attilio Agnoletto, Terziaria, 1997; e spec. Degli ebrei e delle loro menzogne, cur. Adelisa Malena, Einaudi, 2000, dove irosamente dichiarava che le scuole (yeshivá) e sinagoghe ebree dovevano essere bruciate, che i libri di preghiera (sidur) dovevano essere distrutti, che bisognava proibire la predicazione ai rabbini, che le case degli ebrei andavano incendiate e che le fortune in loro possesso andavano confiscate. Non andava mostrata né compassione né bontà per loro, non gli si doveva offrire protezione legale e “questi velenosi vermi avvelenati” dovevano essere mandati ai lavori forzati o espulsi. Anche il loro omicidio viene giustificato: “[Abbiamo] la colpa di non ucciderli”. Su questi brani si veda anche Robert Michael, “Luther, Luther Scholars, and the Jews,” Encounter 46 (Autunno 1985) Non. 4:343–344.

La storia della caduta e morte di Gesù condivide molti elementi della lotta zelota per la libertà: l’impegno totale, le intimazioni di immortalità, la comunicazione della volontà di Dio a Israele e al mondo, la minaccia incombente di un’esecuzione brutale, infine un ruolo importante nello stabilire il Regno di Dio a Gerusalemme. La Grande Rivolta zelota avrebbe avuto un ruolo nella trasmissione della storia di Gesù. Per dare un senso a ciò che accadde a gesù e allo stesso cristianesimo, bisogna esaminare e interpretare l’interazione tra i fieri Zeloti, i subdoli Sadducei e i fedeli Farisei.

Nel mezzo di tutto questo si consuma la tragedia dei giudeocristiani della chiesa di Giacomo il giusto cugino di Gesu,da un lato considerati come eretici,gia ho detto in apertura che non sono ascrivibili ad una corrente specifica nonostante varie affinita,che la riforma rabbinica del 40 di fatto mettera fuori dal mondo ebraico e dal lato opposto marginalizzati dalla progressiva ellenizzazione che secoli dopo portera alla nascita della chiesa etno romana.Nella soft law propugnata da Gesu i confini vengono allargati per farci stare di tutto,un tutto che probabilmente va oltre il pensiero stesso di Gesu.

Se nella teologia dei Sadducei non era contemplato il ritorno di un Messia,va da se che mancava anche il modello di riferimento di questo Messia,quindi il modello di chi per loro non poteva esistere.Senza quel modello come si poteva sostenere che qualcuno era un falso Messia cioè un falso di chi in originale non esiste nemmeno sulla carta.La contraddizione è insanabile.La condanna è stato un atto di totalitarismo oppure è stato usato un appiglio senza consistenza oppure è stata emessa per una opinione, ovvero che il Messia è teologicamente sostenibile, laddove è evidente che loro in tal caso non potevano pero sapere e stabilire se era falso o vero mancando la descrizione di come doveva essere quello vero.Descrizione eventualmente valida per quella cultura dei farisei che pero i sadducei rifiutavano.Ovviamente volendo considerare veritiere le fonti.

@alfredoantonini

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