mondo slavo

I CAZARI SENZA CITTA @aldoc.marturano

Il centro càzaro si sposta a nord sul delta del Volga ed è il momento di visitare la nuova capitale Itil. Un’ottima descrizione l’ha lasciata il geografo del X sec. CE al-Istakhri nel suo Il Libro delle Vie e dei Paesi:

«Khazar è il nome di un paese la cui capitale si chiama Atel [Itil]. Anche il fiume che esce dalla Terra dei Rus’ e dalla Terra dei Bulgari [e che l’attraversa] si chiama Atel. La città consiste di due parti una delle quali si trova sulla riva occidentale [destra] dell’Atel ed è la parte di maggior estensione. L’altra parte si trova sulla riva orientale [sinistra]. Il re vive sulla parte occidentale che nella loro lingua è chiamata Balk [balig/balyk in turco città] o Bak [una cattiva lettura della precedente]. La lunghezza di questa parte è di circa una parasanga [un po’ meno di 6 km] e ha le sue mura. Le abitazioni sono sparse [a caso] e sono fatte di feltro. Soltanto alcune sono in terra cruda. La città ha mercati e bagni e molti musulmani vi abitano, si dice più di 10 mila persone e hanno una trentina di moschee. Il Palazzo del Re è lontano dalle rive del fiume ed è di mattoni cotti ed è l’unica costruzione in mattoni cotti giacché il Re li ha proibiti a chiunque altro. All’interno delle mura ci sono 4 porte che portano al fiume e sulla terraferma.»

Aggiungo al-Mas’udi che informa come la parte abitata dal kaghan è un’isola (intende dire che è circondata da un fossato e che utilizza i diverticoli del fiume in quel punto) ed è collegata con la terraferma per mezzo di un ponte di barche. Tutt’intorno ci sono campi da coltivare riservati alla coltivazione dei cittadini di Itil e non ci sono altri villaggi permanenti!

E infine completo con le informazioni dello stesso kaghan Giuseppe che scrive di esser nato nell’altra isola dove sua madre, la kahtun, vive in appartamenti propri.

È credibile quanto hanno scritto costoro, senza averla mai vista Itil? Il mio dubbio è legittimo dato che resti riconoscibili non ne sono mai stati trovati, nonostante le tante spedizioni archeologiche fatte dopo la morte di L. N. Gumiljòv. Perché mai fu lasciata definitivamente Samandar, ammesso che questo centro sia mai esistito da qualche parte, per trasferirsi sul Delta del Volga? In altre parole perché lasciare la prima sede statale nella regione del medio e basso fiume Terek dove oggi più o meno si trovano i Ceceni e gli Ingusci? E dove sono esattamente queste due città del bacino del Terek, Samandar e Balangiar? Ha qualche relazione il fatto che Volga e Terek sbocchino entrambi nel Mar Caspio e chele citt siano state spazzate via dalle acque caspiche? Per di più, come spiegare la scelta di fondare Itil sulle rive del Mar Caspio molto più in basso rispetto alla quota di Samandar che al contrario avrebbe dominato le acque da una posizione più sicura?

In realtà la questione di base è oltremodo complessa.

I càzari e i bulgari da nomadi delle steppe passati ad agricoltori e ancora da pochi decenni sedentari, avevano sognato la città come l’avevano sentita raccontare, ma costruirne una senza aver un’idea architettonica e di comunità occupata in ambiti produttivi diversi per tutta la vita era tutt’altro che semplice…. se non impossibile!

Per i Bulgari del medio Volga islamizzati la capitale alla confluenza col Kama fu facile da immaginare accentrata alla moschea del venerdì con i bagni adiacenti per le abluzioni e lo testimoniano i resti monumentali che hanno resistito dopo 1000 anni di vicende diverse a Bolgar odierna, per i Càzari edifici del genere non ve ne potevano essere perché l’unico tempio rimaneva quello da ricostruire a Gerusalemme… dunque niente città per quello che intendiamo noi oggi!

Strabiliante, ma è la realtà archeologica.

@Aldo C.Marturano

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