tempi antichi

GESU’ E LE PROFEZIE : IPOTESI ED ERRORI @alfredoantonini

Una sintesi di come potrebbero essere valutati alcuni aspetti in apparenza contradditori riportati dalla narrazione biblica così come vengono esaminati in alcuni studi indipendenti,senza accettarli in toto ma provando a ponderare gli elementi che apportano.Almeno in questa riflessione non ho voluto considerare gli studiosi che avanzano le teorie più radicali come Mac Dei Ricchi e Mauro Biglino,magari in futuro.La citazione delle fonti  e degli autori non è completa per il semplice motivo che mi sono perso gli appunti.

E’ evidente che quanto esposto di seguito fa si che siamo nel puro campo delle ipotesi e quindi le incongruenze che abbiamo rimarcato,fino a quando non si troveranno elementi piu concreti non permettono di uscire da detto campo

La profezia di Isaia 11 1 “Un germoglio ( NEZER dalla radice ebraica NZR, nei testi antichi non si usavano le vocali) spunterà dal tronco di Iesse (stirpe davidica)
un virgulto germoglierà dalle sue radici” .La profezia di Zacaria 6 12 “il Signore degli eserciti: Ecco un uomo che si chiama Germoglio: spunterà da sé e ricostruirà il tempio del Signore.”. Sono sono due profezie alla base delle attese messianiche .Attese che fecero da supporto teologico al partito messianico che vide maccabei e asidei prima,zeloti ed esseni dopo,battersi per il nazionalismo ebraico
anche in chiave antiellenistica

Nel Nuovo Testamento si sviluppa circa Giuseppe tuttavia l incongruenza di Matteo : “Andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perchè si adempisse il detto
dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno»”.
Matteo 2,23;

Perchè Matteo riferendosi agli scritti dei profeti li ricollega a Natzaret (che in lingua antica cosi come moderna ha una radice differente da NZR di NEZER germoglio,mentre Nazaret è un termine piu italianizzato) ? E’ ipotizzabile perchè il passo è stato adattato alla necessità di predicare ai romani ?? Il testo ai tempi degli ebioniti era medesimo a questo ?

“…[gli Ebioniti] seguono unicamente il Vangelo che è secondo Matteo e rifiutano l’apostolo Paolo, chiamandolo apostata della legge…” (Ireneo, Adv. Haer., I, 26).

ebionim “poveri” è uno dei nomi che si davano i qumraniani” (L. Moraldi, I Manoscritti del Mar Morto, UTET, pag. 49);

“[I Nazorei] accettano unicamente il Vangelo secondo gli Ebrei e chiamano apostata l’apostolo [Paolo]…” (Teodoreto, Haer. Fabul. Comp. II, 1);

“…nel Commentario ad Abacuc… i seguaci del Maestro di Giustizia [sono] nominati come i Poveri, Ebionim…” (R. Eisenman, James the brother of Jesus, Penguin Books, 1997

Padre Dolindo Ruotolo, prediletto da Padre Pio e campione della fede, nel 1965 profetizzo la caduta del muro del 1989 ma non riuscì ugualmente con successo quando disse che la parola di Dio è immutabile.FORSE quella originale della quale però non abbiamo piena contezza. Non solo è stato modificato il Padre Nostro ma sappiamo di numerosi errori di traduzione ed interpolazione della Bibbia.Immutabile era solo la parola originale spesso in lingue semitiche che però è andata persa o modificata.Ad esempio vediamo come i termini “nefesh” (ebraico) e “psike’ “(greco) per oltre 700 volte vengono tradotti con la parola italiana “anima” mentre nulla hanno a che vedere.Nell Antico Testamento quasi sempre compare nefesh ad indicare il respiro dei viventi e con altri significati non pertinenti al concetto nostro di anima.Verso la fine nel Libro dei sapienti scritto in greco e per altro altro non parte della bibbia ebraica Tanakh ecco che compare psikè.Probabile comunque che questo è dovuto alla traduzione di un testo semitico precedente.Nella lingua greca psikè non riconduce ad significato univoco sia tra i pagani che tra i cristiani.Quando nella Lettera ai Corinzi Paolo contrappone quello che è psikikon a quello che è pneumatikon adotta un concetto aristotelico intendendo qualcosa di simile al nefesh e non separato da ciò che è materiale.Anche in Giuda 19 gli psikikoi sono soggetti senza spiritualita.Invece il concetto platonico rappresenta si una sorta di anima disgiungibile dal corpo ma è un concetto pagano perchè egli visse molto prima di Cristo e non aveva nozione di quello cristiano

Mentre mi pare indiscutibile la storicità della figura di Gesù, ad esempio se Gesù non fosse esistito gli ebrei probabilmente non avrebbero cercato di sostenere che era figlio di un soldato romano ma avrebbero negato la sua stessa esistenza, diversamente ci sono molti altri elementi di contorno alla sua figura che sono incerti.

Un’introduzione a questi temi la troviamo qua

https://digilander.libero.it/Hard_Rain/Critica.htm?fbclid=IwAR22eKzM3SplyVjke70vmTuT9pNtP8A1cttcAspFGQM9rtUMioMYHZjbxeM

Di seguito mi avvarrò del supporto di una serie di brani biblici

Luca 4:16-30

16 Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. 17 Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto:
18 Lo Spirito del Signore è sopra di me;
per questo mi ha consacrato con l’unzione,
e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione
e ai ciechi la vista;
per rimettere in libertà gli oppressi,
19 e predicare un anno di grazia del Signore.
20 Poi arrotolò il volume, lo consegnò all’inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. 21 Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi». 22 Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è il figlio di Giuseppe?». 23 Ma egli rispose: «Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fàllo anche qui, nella tua patria!». 24 Poi aggiunse: «Nessun profeta è bene accetto in patria. 25 Vi dico anche: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 26 ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova in Sarepta di Sidone. 27 C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo, ma nessuno di loro fu risanato se non Naaman, il Siro».
28 All’udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; 29 si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. 30 Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò.

In questo passo di Luca il problema è importante,nella realtà Nazaret non è su un monte,vicino non cè un precipizio e tra i resti antichi di Nazaret non è stata trovata una sinagoga.Esisteva quindi un luogo frequentato da Gesù che aveva caratteristiche simili ? Il luogo ora considerato come monte del precipizio non corrisponde a questa descrizione ! E’ quella attuale la stessa Nazaret biblica ?

Si potrebbe dire che le imperfezioni di Luca derivano dal fatto che non è stato testimone diretto ma si è basato su altre fonti scritte ed orali mentre il materiale sclusivamente lucano non poi così corposo.In questa circostanza allora nel caso Luca non apporta nulla di nuovo e si è dovuto appoggiare su quanto già noto ovvero non solo matteo e marco,con il rischio di inquinare gli eventi con particolari derivati ad esempio da quelle che oggi chiamiamo leggende metropolitane egli verosimilmente raccolse,a meno che leggende non lo erano, forse si dovrebbe escludere da questa riflessione il testo di Luca e basarsi sugli altri tre evangelisti.Però Giovanni è discordante ed allora ne restano due.Infatti mi sembra eccessivo come modo di procedere e del resto luca è canonico ed importante come autore cristiano agli occhi della Chiesa.

Per non sminuire Luca e provare a tentare una modestissima ed imperfetta risposta vediamo questi altri passi sugli eventi della vita di Gesù nei dintorni del Lago di Tiberiade.

Matteo 13:54-58

54 Recatosi nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga, così che stupivano e dicevano: «Da dove gli vengono tanta sapienza e queste opere potenti? 55 Non è questi il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli (cugini), Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? 56 E le sue sorelle non sono tutte tra di noi? Da dove gli vengono tutte queste cose?» 57 E si scandalizzavano a causa di lui.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria e in casa sua». 58 E lì, a causa della loro incredulità, non fece molte opere potenti.

Il viaggio prosegue :

Matteo 14,13-21

13 Udito ciò, Gesù partì di là su una barca e si ritirò in disparte in un luogo deserto. Ma la folla, saputolo, lo seguì a piedi dalle città. 14 Egli, sceso dalla barca, vide una grande folla e sentì compassione per loro e guarì i loro malati.
15 Sul far della sera, gli si accostarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». 16 Ma Gesù rispose: «Non occorre che vadano; date loro voi stessi da mangiare». 17 Gli risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci!». 18 Ed egli disse: «Portatemeli qua». 19 E dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i discepoli li distribuirono alla folla. 20 Tutti mangiarono e furono saziati; e portarono via dodici ceste piene di pezzi avanzati. 21 Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Il viaggio prosegue :

22 Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull’altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. 23 Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù

34 Compiuta la traversata, approdarono a Genèsaret. 35 E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati, 36 e lo pregavano di poter toccare almeno l’orlo del suo mantello. E quanti lo toccavano guarivano.

Cosa emerge da tutto questo ? Il monte è un luogo dove Gesù arriva dopo essere partito dalla sua patria e poi dal monte compie una traversata in barca ed approda verso Genesaret che si trova sulla sponda del lago in Galilea .Siccome è presumuibile che anche nella logica di Luca basata sulle fonti precedenti Gesù era nazareno perchè Giuseppe andò ad abitare a Nazaret quindi in Galilea e quella Luca considerava la patria di Gesù,chiaro che il Monte si trova dall altra sponda quindi nel Golan,mentre abbiamo visto come Luca non sapeva che a Nazaret non ci sono monte e precipizio   sotto il villaggio . A quei tempi nel Golan vicino al lago esisteva un villaggio situato sul monte con un precipizio vicino ? certo era Gamala.Ed a Gamala sono stati trovati i resti di una sinagoga ma non ci sono a Nazaret.Anche uno dei vangeli apocrifi sembra parlare della città di Gesù come un luogo fortificato sopra ad un monte,si tratta del Vangelo di Tomaso “…Gesù disse, “Nessun profeta è benvenuto nel proprio circondario; i dottori non curano i loro conoscenti… una città costruita su un’alta collina e fortificata non può essere presa, né nascosta”…”.

Questo ci dimostra che il monte di Gamala è lo stesso monte ? Di per se stesso no ma procedendo passo a passo vediamo perchè è possibile.

Ai tempi in cui Erode il Grande era un giovane in carriera, speranzoso di arrivare alle altezze politiche che poi raggiunse, egli dovette affrontare in Galilea una “banda” di intransigenti fondamentalisti yahwisti, capeggiati da un certo Ezechia. Giuseppe Flavio ce lo descrive come un dottore (cioè un rabbi) della città di Gamala. Erode riuscì a uccidere il pericoloso capopolo.
Più tardi, alla morte di Erode, il figlio di Ezechia, Giuda, anch’egli di Gamala, erede della causa patriottico religiosa per cui era morto il padre, e animato da un odio personale nei confronti della dinastia erodiana, uscì allo scoperto con azioni antiromane, che riscossero significativi successi militari. Egli, ci dice Giuseppe Flavio, fu leader e forse creatore della setta degli zeloti, che in qualche modo sarà poi connessa con quella degli esseni del Mar Morto. Giuda, era detto il galileo, sollevò un’altra importante rivolta durante il censimento della Palestina supervisionato da Quirino, all’epoca in cui Luca ambienta la nascita di Gesù. Questa volta Giuda perì, insieme pare ad una quantità di zeloti, che furono crocifissi. La crocifissione era una pena applicata dai romani ma non dagli ebrei agli altri ebrei,la condanna verso Gesu è sinedrita,in questo caso VENIVA APPLICATA LA LAPIDAZIONE. La questione del censimento nominato da Luca pure è controversa Secondo gli storici erano due i censimenti : ci fu uno precedente al nostro anno zero di sei anni ed uno successivo di quattro anni.Non era così tassativo che con una donna gravida si dovesse correre alla città di nascita,per Giuseppe era Betlemme,bastava che si registrasse il solo capofamiglia.Comunque i tempi del censimento non erano mai stringenti.

Più tardi ancora i figli di Giuda, pure loro di Gamala, convinti di essere i depositari di un mandato messianico a carattere dinastico, continuarono la lotta del padre e del nonno. Fra loro Giacomo e Simone, arrestati e giustiziati esattamente quando, secondo la tradizione evangelica, furono arrestati i gesuani Giacomo e Simone, con l’accusa di attività sovversive.(David Donnini)

Di fronte ai romani del secondo secolo si poteva riconoscere che Giacomo, Simone, Giuda (Didimo)il gemello (Toma in ebraico, Thomas in greco, Tommaso in italiano), elencati come cugini di Gesu negli elenchi sinottici, erano i figli di Giuda il galileo? Si può replicare che nel dedalo inestricabile di omonimie non è affatto certo il legame tra i i figli di Giuda il Galileo ed i personaggi evangelici tuttavia a prescindere da queste considerazioni di certezza storica o meno,di fronte ai romani  dei secoli successivi quando c era da predicare Gesù non era certamente possibile anche solo fare sorgere il dubbio che si stava proponendo una figura anti romana e questo potrebbe avere indotto ad una spoliticizzazione del Cristo

Nonostante quanto esposto, al momento attuale ESCLUDEREI QUALUNQUE SOVRAPPOSIZIONE tra la persone di Giuseppe e di Gesù e quella dei nipoti di Ezechia,mancano evidenze chiare Circa i cugini di Gesù e/o gli apostoli non so rispondere circa eventuali legami di parentela con i nazionalisti di Gamala tuttavia riscontro qualche similitudine.Vediamo però ora in uno studio di Donnini i punti di contatto tra Gesù il galileo e Giuda il galileo,due personaggi ,che a mio avviso certamente sono ben distinti,ma è interessante che si possono verificare alcuni punti che potrebbero schierare entrambe sul fronte messianico esseno zelota.

 Caratteristiche di
Giuda il galileo
Caratteristiche di
Gesù il galileo
La politica di obiezione fiscaleGiuda invitava gli ebrei a non pagare le tasse ai romani, poiché ciò sarebbe stato sacrilego, come riconoscimento all’imperatore romano di una sovranità su Israele che spettava esclusivamente a Yahweh;Sebbene viene attribuita a Gesù la frase “date a cesare quel che è di Cesare “,Gesù è stato accusato per questioni relative all’obiezione fiscale (“Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo, impediva di dare tributi a Cesare e affermava di essere il Cristo re” Lc XXIII, 2). Si noti la perfetta coincidenza delle tre accuse coi temi del movimento di Giuda;
La denominazioneI componenti della sua setta erano definiti “galilei”;il movimento di Gesù era conosciuto col nome “i galilei” (“In verità, anche questo era con lui; è anche lui un Galileo” Lc XXII, 59; “Una serva gli si avvicinò e disse: Anche tu eri con Gesù, il Galileo!” Mc XXVI, 69);
Gli obiettiviL’ambizione messianica (che fu coronata da uno dei figli di Giuda, Menahem, il quale, durante la terribile guerra del 66-70 d.C., riuscì, seppure per breve tempo, ad indossare la veste messianica in Gerusalemme);Gesù vantava una ambizione messianica, ovverosia il diritto al trono di Israele, al punto da essere definito “figlio di Davide” per numerose volte nella narrazione evangelica. Inoltre tutta la sua famiglia, anche molto dopo la sua morte, continuava a vantare un diritto dinastico (“Quando lo stesso Domiziano ordinò di sopprimere i discendenti di Davide, un’antica tradizione riferisce che alcuni eretici denunciarono anche quelli di Giuda (che era da qualcuno considerato cugino   o fratello carnale del salvatore) come appartenenti alla stirpe di Davide e alla parentela del Cristo stesso. Egesippo riporta queste notizie, dicendo testualmente: “Della famiglia del Signore rimanevano ancora i nipoti di Giuda, detto fratello suo secondo la carne, i quali furono denunciati come appartenenti alla stirpe di Davide””. Eusebio di Cesarea (Historia Ecclesiastica)
Le azioniL’incitazione del popolo alla rivolta e l’avere acceso, più volte, focolai di ribellione;Gesù è stato accusato per azioni sovversive (“Abbiamo trovato costui che sobillava il nostro popolo e dicevava di essere Cristo re” Lc XXIII, 2);
Le conseguenzePraticamente tutti i suoi figli sono stati condannati a morte per la loro attività messianica;Gesù è stato giustiziato dai romani   l’iscrizione con il motivo della condanna diceva: Il re dei Giudei” Mc XV, 25);
La provenienzaGamla.La città di Gesù, secondo la descrizione lucana   e quella di Tomaso , deve trovarsi su un monte e nelle strette vicinanze di un precipizio, caratteristica questa che manca del tutto a Nazareth mentre calza a perfezione su Gamla.
schema ricavato da alcune osservazioni di D.Donnini

Lo scambio ipotetico tra Nazaret ed un altro luogo,forse Gamala,la forzatura di Matteo 2 23 che dice che le profezie si adempiono con lo stare a Nazaret quando invece i profeti avevano accostato il Messia nazer al germoglio della stirpe davidica,a cosa possono essere dovuti se non all ‘impossibilità di predicare ai romani un messia strettamente legato al nazionalismo ebraico quindi avverso agli invasori romani ?

Circa qualche legame di parentela tra GESU ed i discendeti di Ezechia c’ è una complessa questione di date Due figli di Giuda vengono giustiziati nel 46 cioè 40 anni dopo la morte del padre avvenuta quando aveva almeno una ventina di Anni nel 6.Se il censimento è stato nell anno 0 come dice Luca sembrano tanti 14 anni di differenza con Giuda senior che diventano 18 se il censimento era quello dell anno 6.Escluderei qualunque idea di fratellanza in linea materna che i vangeli del restano negano tramite la verginità di Maria. Mi sembra improbabile pure in linea paterna . Sappiamo che nella lingua dell’ epoca termini come fratello e cugino non erano facilmente distinguibili.Partendo poi dal pressupposto che Cheofa ed Alfeo sono la stessa persona si potrebbe casomai pensare che Giacomo il minore è loro figlio mentre rimane aperta la questione di Giuda Taddeo (Tommaso Didimo ? ) ,(Giovanni elenca gli apostoli in modo diverso dagli altri).Considerato che non è dimostrato che i cugini di Gesù erano fratelli tra di loro nulla vieta ma non ne abbiamo evidenza che ci fosse un terzo fratello di Giuseppe .La questione è prevalentemente politica piuttosto che genealogica.C erano delle similitudini tra qualche aspetto degli zeloti e di Gesù ? certamente si .Era GESU’ SEPPURE CON LE SUE PECULIARITA’ ISCRIVIBILE ALLE ATTESE MESSIANICHE EBRAICHE ? CERTAMENTE SI SEBBENE LA SUA FIGURA E’ MOLTO PIU AMPIA RISPETTO AL MOMENTO STORICO NEL QUALE VISSE e non puramente ascrivibile al confronto romano ebraico Era la sua predicazione sovrapponibile a quella zelota ? IN PARTE -Teniamo anche conto che finchè fu in vita non concesse la predicazione verso i gentili.Vero anche che in origine questo aspetto non era riportato da Marco, il Vangelo di Marco si concludeva con il sepolcro vuoto e successivamente venne integrato con l aggiunta del finale.In Matteo 15,24 Gesu dice “non sono stato mandato altro se non alle pecore perdute/smarrite della casa di israele”, qua il parallelismo è rigoroso verso le 10 tribu perdute della Casa di Israele,quelle del nord ritenute paganeggianti.Non possiamo non constatare come nell Antico Testamento le profezie sono separate tra quelle per La Casa di Giuda,Per la Casa di Giuda,per i figli di Gerusalemme.Circa questi ultim due contestualizziamo come all epoca prima di Gesu non facevano parte ancora del Regno di Giuda ma della Tribu di Beniamino.Il tutto è molto coerente.Ad ulteriore dimostrazione in Giovanni 4,22 Gesu dice alla donna samaritana presso il pozzo “La salvezza viene dai Giudei”,l importanza di questa frase è sottovalutata perchè si vede come è la Casa di Israele ed in seguito i Gentili che vanno portati sulla strada giusta mentre i giudei in apparenza gia ci sono perchè da loro viene la salvezza.Non ci sono neanche i samaritani.La distinzione tra un gruppo con Israele ed un altro con Giuda la leggiamo anche in 2 Cronache 34 quando al 9 portano al Sommo Sacerdote Celchia l oro raccolto dai custodi leviti e poi da Manasse da Efraim e da tutto il resto di Israele, poi aggiunge oltre a questi :da Giuda da Beniamino e dagli abitanti di Gerusalemme.QUA è CHIARO COME IN QUESTO CASO NON SI TRATTA DEL RESTO DI ISRAELE QUELLO CHE TORNO’ DALLA DEPORTAZIONE PER COSTRUIRE IL SECONDO TEMPIO,SI TRATTA DEL RESTO DELLE 10 TRIBU OLTRE QUELLE CITATE, RESTO DEL QUALE NON FANNO PARTE BENIAMINO GIUDA E CHI STA A GERUSALEMME E CHE POI QUESTI CHE QUA SONO CONSIDERATI A PARTE , APPARTERRANO AL REGNO ED ALLA CASA DI GIUDA,QUESTI SI IL RESTO DI ISRAELE DELLA RICOSTRUZIONE.

Nella vulgata ebraica ad un certo punto nazireo era diventato sinonimo di capelluto in riferimento a coloro che avevano fatto voto di nazireato che avevano tra le regole quella di non tagliarsi i capelli.

Giovanni  Battista altro cugino di Gesu era nazireo.mentre a partire solo da un certo punto in avanti della narrazione evangelica anche Gesù pare astenersi dal vino mentre sappiamo dall immagine dell uomo della sindone che i capelli li aveva piuttosto lunghi.Giovanni Battista Per una serie di circostanze,a cominciare dall idea del battesimo,dai luoghi dove operava e da altri elementi,egli stesso pare per vari aspetti qumruniano ,tenendo comunque presente che la storia di Qumrum è complessa e frutto di varie vicissitudini che si sono susseguite.

“Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele” (Lc I, 80);

“si presentò Giovanni a battezzare nel deserto, predicando un battesimo di conversione” (Mc I, 4);

“In quei giorni comparve Giovanni il Battista a predicare nel deserto della Giudea, dicendo: “Convertitevi, perchè il regno dei cieli è vicino!”. Egli è colui che fu annunziato dal profeta Isaia quando disse: Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!” (Mt III, 1-3).

Qumrum regole “…per andare nel deserto a preparare la via di lui, come sta scritto: “Nel deserto preparate la via … appianate nella steppa una strada per il nostro Dio”…” (Regola della Comunità VIII, 13-14),

inoltre il battesimo era il rito caratteristico della setta qumraniana per l’ammissione di nuovi confratelli

Cosa ci dicono le fonti sui qumrumiani :

“…sono divisi [gli esseni, n.d.a.] fin dall’antichità e non seguono le pratiche nella stessa maniera, essendo ripartiti in quattro categorie. Alcuni spingono le regole fino all’estremo: si rifiutano di prendere in mano una moneta [non ebraica, n.d.a.] asserendo che non è lecito portare, guardare e fabbricare alcuna effigie; nessuno di costoro osa perciò entrare in una città per tema di attraversare una porta sormontata da statue, essendo sacrilego passare sotto le statue. Altri udendo qualcuno discorrere di Dio e delle sue leggi, si accertano se è incirconciso, attendono che sia solo e poi lo minacciano di morte se non si lascia circoncidere; qualora non acconsenta essi non lo risparmiano, lo assassinano: è appunto da questo che hanno preso il nome di zeloti, e da altri quello di sicari. Altri ancora si rifiutano di dare il nome di padrone a qualsiasi persona, eccetto che a Dio solo, anche se fossero minacciati di maltrattamenti e di morte” (Ippolito Romano, Refutatio IX, 26).

Quindi Giovanni Battista altro cugino di Gesù per distanza geografica e per retroterra culturale non sembra lontano dalle caratteristiche esseno zelote di Qumrum ,sede che era connessa al gruppo venuto da Gamala

Per comprendere un eventuale scambio tra Nazaret e Gamala dobbiamo considerare che Paolo di Tarso muore decapitato a A Roma alle Aquae Salvae ora noto come Tre fontane,la parte dove ci sono le tre basiliche,non quella della grotta della rivelazione che invece si trova dall altro lato della laurentina al n 400.Eppure per circa cento anni nessuna fonte cita le sue lettere fino a quando a portarle a Roma è marcione che però viene dichiarato eretico.La riforma di Marcione era quella di indicare il Dio del Nuovo Testamento diverso da quello dell Antico,il Cristo rivelato e non incarnato.In questo modo radicale Marcione può staccare Cristo dal movimento messianico ebraico antiromano.Ancora verso il 150 il Cristo incarnato tuttavia pare sconosciuto alle fonti storiche romane sebbena questo è considerato un elemento tipico della cultura ellenizzante e non di quella ebraica.

La riforma paolina è invece meno radicale di quella di Marcione,sebbene circoleranno due versioni delle lettere di Paolo portate a Roma da Marcione,Una diffusa dallo stesso Marcione sulla quale si basa la sua eresia,quantomeno quella che per la Chiesa è eresia,l altra versione è della Chiesa ufficiale.Gli storici di volta in volta sospetteranno uno dei due personaggi oppure entrambe di falsificazione,oppure di falsificazione operata dalla Chiesa.Paolo annuncia un Cristo non più vendicativo come nell Antico Testamento ma portatore di pace e amore.rifiuta la legge mosaica che invece era applicata dalla Chiesa Cristiana di Gerusalemme che aveva a capo Giacomo il giusto altro cugino di Gesù.

E’ evidente che il Cristo di Paolo per i romani ellenizzanti era molto più accettabile che quello di Giacomo il giusto ,considerato troppo vicino al nazionalismo ebraico,e pure di quello di Marcione che non essendo incarnato era più lontano dalla cultura greco romana.

Re Gioisia già da seicento anni aveva indirizzato gli ebrei verso la monolatria ed il monoteismo.Eppure Paolo fa un riferimento anche questa volta più rivolto al mondo greco romano con il suo pantheon di dei piuttosto che a quello ebraico ormai abbastanza Yahwista ,il riferimento è questo :

1Corinzi 8,5-6

5 E in realtà, anche se vi sono cosiddetti dèi sia nel cielo sia sulla terra, e difatti ci sono molti dèi e molti signori, 6 per noi c’è un solo Dio, il Padre, dal quale tutto proviene e noi siamo per lui; e un solo Signore Gesù Cristo, in virtù del quale esistono tutte le cose e noi esistiamo per lui.

Questo non è monoteismo che ammette l esistenza di un solo Dio ma è monolatria ovvero si ammette l esistenza oggettiva di altri dei ,di altri signori,ma un solo Dio ed un solo Signore si adora.

Considerato che la riforma ebraica di Giosia è antica di seicento anni addietro pare più una considerazione rivolta politicamente ai romani.il che fa strano perchè Paolo non dovrebbe ammettere l esistenza di altri dei.Un conto è separare il messia dell orgoglio ebraico da Cristo,camuffando la questione di NAZER NAZARENO ,uno più  grave è invece considerare l esistenza di altri dei sebbene non li si adori.

A questo punto chiaro che non poteva essere detto ai romani,qualora Cristo fosse stato di Gamala,che lo era

Paolo e Marcione attraverso il logos e la monolatria conducono i cristiani alla riforma di stampo romano ellenistico

 <<Voi sapete, fratelli, che fu a causa di una malattia del corpo che vi annunciai il vangelo>>. (Gl. 4,13) Il motivo per cui Paolo ci tenne a far conoscere la sua malattia dipese dal fatto che a quei tempi si credeva che l’epilessia fosse una predilezione che gli dei riservano a coloro con i quali essi intendevano entrare in contatto, tanto che uno dei motivi per cui Giulio Cesare fu considerato semi-dio furono gli attacchi epilettici dei quali soffriva.

Paolo è ignorato da Giustino, apologeta e scrittore cristiano, morto a Roma nel 165, il quale attribuisce la conversione dei pagani esclusivamente ai dodici apostoli (Apologia I, 39-45), e ugualmente è disconosciuto da Papia, vescovo di Geropoli (Asia Minore) nella prima metà del II secolo, suo conterraneo, che scrisse un’apologia sulle “Sentenze del Signore”, e nessuna menzione viene fatta di lui nelle lettere di Giuda, di Giacomo il Minore e di Giovanni che gli sarebbero contemporanee essendo state scritte nella seconda metà del I secolo

Il primo a Parlare di lui fu l ERETICO Marcione, di Sinope sul mar Nero, allorché nel 140, presentatosi alla comunità di Roma per mostrare il suo vangelo, consegnò alla stessa alcune lettere affermando che erano state scritte da un certo Paolo predicatore che aveva conosciuto i discepoli di Cristo.

Siamo nella prima metà del secondo secolo e tutti negano ancora l’incarnazione di Cristo, la negano Marcione, Papia, Carpocrate, Valentino, Nicola, Basilide i Doceti e tutti gli altri teologi

In seguito alla separazione degli esseni/cristiani di origine ebraica dagli esseni/cristiani di origine pagana determinata dall’istituzione del sacramento dell’Eucaristia, la comunità di Roma, nella decisione che aveva preso di dare al proprio Cristo l’incarnazione, respingendo ogni teoria gnostica, espulse Marcione dichiarandolo eretico pur conservando il suo vangelo e le lettere di Paolo che diventano la colonna portante di un cristianesimo che sarà costruito sull’incarnazione di Gesù.Unitamente agli Atti degli apostoli scritti dallo stesso luca che però non era stato testimone diretto ed egli sembra l unico tra le fonti antiche a dichiarare di avere conosciuto Paolo
<<E mentre i giudei chiedono miracoli e i greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocefisso, scandalo per i giudei, stoltezza per i pagani>>. (Cor. 1,22).

Non c’è nessuna allusione a nessuno dei vangeli canonici nella “Lettera di Barnaba” scritta nel 140, né nel “Pastore di Ermas” scritto nel 150, né nella “Lettera ai Corinti” scritta da Clemente nel 150 nella quale si parla della passione di Cristo non come fatto storico ma come una profezia che si è realizzata secondo il profeta Isaia Giustino, morto nel 165, ignora gli Atti degli Apostoli

<<Qualcuno dice io sono di Pietro Cefa, io sono di Apollo d’Alessandria, io sono di Cristo>>(1Cor 1, 12) … << perché io non sono affatto inferiore a quei SUPERapostoli anche se io sono nulla>>(2 Cor 11,5)(2 Cor 12,11)… <<Sono essi Ebrei? Anch’io lo sono! Sono Israeliti? Anch’io! Sono della stirpe di Abramo? Anch’io! Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro>>. (II Cor. 11,22 23).  << Tutti coloro che sostengono un altro Cristo differente dal mio sono falsi apostoli, operai fraudolenti che si mascherano da apostoli di Cristo. Ciò non fa meraviglia, perché satana si maschera da angelo di luce>>. (II Cr. 11,13 14)

Praticamente Paolo, sostiene che il suo Cristo conosciuto per rivelazione (Galati 1 11 Vi dichiaro, fratelli, che il vangelo da me annunciato non è opera d’uomo; 12 perché io stesso non l’ho ricevuto né l’ho imparato da un uomo, ma l’ho ricevuto per rivelazione di Gesù Cristo) è superiore a quello degli altri e quindi anche di Pietro e Giacomo. In seguito anche i montanisti sosterranno che le rivelazioni di coloro venuti dopo sono superiori.Ed oggi è tipico dei carismatici che non ha caso fanno cosante riferimenti alla teologia paolina. In questa vicenda dei Cristi che sono alla base delle discussioni, quello che risulta essere il veritiero, secondo gli Atti degli Apostoli,scritti da luca,è proprio quello di Paolo, allorché Cristo in una ennesima visione, rivolgendosi a lui gli dice di lasciare la comunità essena giudaico cristiana di Gerusalemme perché non avrebbero mai riconosciuto il suo come vero: <<18 e vidi Lui che mi diceva: Affrettati ed esci presto da Gerusalemme, perché non accetteranno la tua testimonianza su di me.>>. (At. 22, 18).

DOPO FILONE partono le teorie gnostiche, Filone per rendere il più possibile intelligibile il suo Logos, scrisse un vangelo ad imitazione di quelli dei Culti dei misteri, nel quale parlando di un Salvatore e dei suoi seguaci, fornì il motivo a S. Epifanio e a S. Eusebio, di affermare che Filone era a conoscenza di Gesù e dei suoi discepoli.

Sul Cristo che Paolo conosce per rivelazione ci sono a gettare sconcerto tre diverse versioni in Atti che il probabile autore Luca,il medesimo di uno dei Vangeli quindi colui che fa confusione su Nazaret e Gamala,riporta. Atti 9 : 4 e, caduto in terra, udì una voce che gli diceva: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?» 5 Egli domandò: «Chi sei, Signore?» E il Signore: «Io sono Gesù, che tu perseguiti. 6 Àlzati, entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». 7 Gli uomini che facevano il viaggio con lui rimasero fermi, senza parole, perché udivano la voce ma non vedevano nessuno. 8 Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla; e quelli, conducendolo per mano, lo portarono a Damasco. Atti 22 :7 Caddi a terra e udii una voce che mi disse: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?” 8 Io risposi: “Chi sei, Signore?” Ed egli mi disse: “Io sono Gesù il Nazareno, che tu perseguiti”. 9 Coloro che erano con me videro sì la luce, ma non intesero la voce di colui che mi parlava Atti 26 : 14 Tutti cademmo a terra e io udii dal cielo una voce che mi diceva in ebraico: Saulo, Saulo, perché mi perseguiti? Duro è per te ricalcitrare contro il pungolo. 15 E io dissi: Chi sei, o Signore? E il Signore rispose: Io sono Gesù, che tu perseguiti. 16 Su, alzati e rimettiti in piedi; ti sono apparso infatti per costituirti ministro e testimone di quelle cose che hai visto e di quelle per cui ti apparirò ancora. 17 Per questo ti libererò dal popolo e dai pagani, ai quali ti mando 18 ad aprir loro gli occhi, perché passino dalle tenebre alla luce e dal potere di satana a Dio e ottengano la remissione dei peccati e l’eredità in mezzo a coloro che sono stati santificati per la fede in me.Si sta parlando di quanto Dio avrebbe detto a Paolo secondo la versione di questo ultimo

Agli esegeti che fanno rimarcare che Filone non poteva assolutamente riferirsi a Gesù nel suo vangelo perché mai in esso aveva fatto il suo nome, la Chiesa risponde che se Filone non nominò mai Gesù ciò dipese dal fatto che egli si riferì a lui in forma esclusivamente allegorica

Tertulliano avvertiva la necessità di mostrare in quali punti L ERETICO Marcione cambiò il vangelo di Luca (libro IV) e le lettere di Paolo (libro V).La questione non era di poco conto, visto che, almeno fino alla prima metà del II secolo, l’unica Bibbia da tutti riconosciuta era quella che i cristiani, proprio in questo periodo,chiamarono‘Antico Testamento’ secondo la versione greca dei LXX,…Come operò Marcione? Ireneo e Tertulliano attestano che Marcione tagliò e mutilò i testi di Luca e di Paolo in tanti luoghi, tanto da renderli non più riconoscibili in molti punti Secondo Marcione, i testi stessi provavano che il Dio della bibbia giudaica, giusto e vendicativo,era totalmente diverso dal Dio di Luca e Paolo, buono e misericordioso.Ecco Marcione dunque, ad un solo sguardo esterno alla sua opera, sembra aver colto nella tradizione cristiana qualcosa di essenziale che egli volle fissare in testi scritti, affinché questi potessero diventare normativi per le future generazioni. La bontà di Dio rivelata in Cristo, annunciata dal vangelo e testimoniata da Paolo, non poteva essere confusa e mescolata con altre rivelazioni di grado inferiore come la bibbia giudaica.(https://www.homolaicus.com/storia/antica/atti_apostoli/commenti2/lettere_paolo_atti.htm )

Vediamo qua di seguito in uno studio di Girolami un esempio della differenza tra il testo dei setteanta e quello di Marcione nella parabola di Lazzaro in Luca 16 19 la parabola lucana secondo Marcione offre uno spaccato significativo di molti temi legati alla sua predicazione. Innanzitutto la sua visione cosmologica costringe a rileggere il luogo di Abramo non più come un luogo appartenente al mistero di Dio, ma una condizione di consolazione nel regno degli inferi dove si trova per altro anche il ricco. Tale visione è dettata dalla dottrina dei due dèi: il dio di Abramo non è il dio predicato da Cristo e quindi Abramo non ha il privilegio di conoscere la rivelazione divina. In secondo luogo tutti coloro che ascoltano Mosè perdono tempo, secondo Marcione, perché la realtà della risurrezione non è conosciu-ta dall’Antico Testamento, ma è rivelata solo da Cristo a Paolo

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Novum Testamentum Graece

19

Ἄνθρωπος δέ τις ἦν πλούσιος, καὶ ἐνεδιδύσκετο πορφύραν καὶ βύσσον εὐφραινόμενος καθ᾽ ἡμέραν λαμπρῶς.

20

πτωχὸς δέ τις ὀνόματι Λάζαρος ἐβέβλητο πρὸς τὸν πυλῶνα αὐτοῦ εἱλκωμένος

21

καὶ ἐπιθυμῶν χορτασθῆναι ἀπὸ τῶν πιπτόντων ἀπὸ τῆς τραπέζης τοῦ πλουσίου· ἀλλὰ καὶ οἱ κύνες ἐρχόμενοι ἐπέλειχον τὰ ἕλκη αὐτοῦ.

22

ἐγένετο δὲ ἀποθανεῖν τὸν πτωχὸν καὶ ἀπενεχθῆναι αὐτὸν ὑπὸ τῶν ἀγγέλων εἰς τὸν κόλπον Ἀβραάμ· ἀπέθανεν δὲ καὶ ὁ πλούσιος καὶ ἐτάφη.

23

καὶ ἐν τῷ ᾅδῃ ἐπάρας τοὺς ὀφθαλμοὺς αὐτοῦ, ὑπάρχων ἐν βασάνοις, ὁρᾷ Ἀβραὰμ ἀπὸ μακρόθεν καὶ Λάζαρον ἐν

τοῖς κόλποις

αὐτοῦ.

24

καὶ αὐτὸς φωνήσας εἶπεν· πάτερ Ἀβραάμ, ἐλέησόν με καὶ πέμψον Λάζαρον ἵνα βάψῃ τὸ ἄκρον τοῦ δακτύλου αὐτοῦ

ὕδατος καὶ καταψύξῃ τὴν γλῶσσάν μου, ὅτι ὀδυνῶμαι ἐν τῇ φλογὶ ταύτῃ.

25

εἶπεν δὲ

Ἀβραάμ· τέκνον, μνήσθητι ὅτι ἀπέλαβες τὰ ἀγαθά σου ἐν τῇ ζωῇ σου, καὶ Λάζαρος ὁμοίως τὰ κακά· νῦν δὲ ὧδε

παρακαλεῖται, σὺ δὲ ὀδυνᾶσαι.

26

καὶ ἐν πᾶσι τούτοις μεταξὺ ἡμῶν

καὶ

ὑμῶν

χάσμα μέγα ἐστήρικται, ὅπως οἱ θέλοντες

διαβῆναι

ἔνθεν

πρὸς ὑμᾶς μὴ δύνωνται, μηδὲ ἐκεῖθεν πρὸς ἡμᾶς διαπερῶσιν.

27

εἶπεν δέ· ἐρωτῶ

σε οὖν

,

π

άτερ, ἵνα πέμψῃς αὐτὸν εἰς τὸν οἶκον

τοῦ

π

ατρός μου

,

28

ἔχω γὰρ πέντε ἀδελφούς

,

ὅπως διαμαρτύρηται αὐτοῖς

,

ἵνα μὴ καὶ αὐτοὶ ἔλθωσινεἰς τὸν τόπον τοῦτον τῆς βασάνου.

29

λέγει δὲ Ἀβραάμ

  •  

ἔχουσι Μωϋσέα καὶ τοὺς προφήτας· ἀκουσάτωσαν αὐτῶν

.

30

ὁ δὲ εἶπεν· οὐχί, πάτερ Ἀβραάμ,

ἀλλ᾽ ἐάν τις ἀπὸ νεκρῶν πορευθῇ πρὸς αὐτοὺς μετανοήσουσιν.

31

εἶπεν δὲ αὐτῷ· εἰ Μωϋσέως καὶ τῶν προφητῶν οὐκ ἀκούουσιν, οὐδ᾽ ἐάν τις ἐκ νεκρῶν ἀναστῇ πεισθήσονται.

marcione

19

Ἄνθρωπος τις ἦν πλούσιος, καὶ ἐνεδιδύσκετο πορφύραν καὶ βύσσον εὐφραινόμενος καθ᾽ ἡμέραν λαμπρῶς.

20

πτωχὸς δέ τις ὀνόματι Λάζαρος ἐβέβλητο πρὸς τὸν πυλῶνα αὐτοῦ ἡλκωμένος

21

καὶ ἐπιθυμῶν χορτασθῆναι ἀπὸ τῶν πιπτόντων ἀπὸ τῆς τραπέζης τοῦ πλουσίου· ἀλλὰ καὶ οἱ κύνες ἐρχόμενοι ἔλειχον τὰ τραύματα αὐτοῦ.

22

ἐγένετο δὲ ἀποθανεῖν τὸν πτωχὸν καὶ ἀπενεχθῆναι αὐτὸν ὑπ᾽ἀγγέλων εἰς τὸν κόλπον Ἀβραάμ· ἀπέθανεν δὲ καὶ ὁ πλούσιος καὶ ἐτάφη.

23

ἐν τῷ ᾅδῃ. ἐπάρας οὖν τοὺς ὀφθαλμοὺς αὐτοῦ, ὑπάρχων ἐν βασάνοις, ὁρᾷ Ἀβραὰμ ἀπὸ μακρόθεν καὶ Λάζαρον ἐν τῷ κόλπῳ

αὐτοῦ.

24

καὶ αὐτὸς φωνήσας εἶπεν· πάτερ Ἀβραάμ, ἐλέησόν με καὶ πέμψον Λάζαρον ἵνα βάψῃ τὸ ἄκρον τοῦ δακτύλου ὕδατος καὶ καταψύξῃ τὴν γλῶσσάν μου, ὅτι ὀδυνῶμαι ἐν τῇ φλογὶ ταύτῃ.

25

Ἀβραάμ δὲ εἶπε· τέκνον, μνήσθητι ὅτι ἀπέλαβες σὺ τὰ ἀγαθά ἐν τῇ ζωῇ σου, καὶ Λάζαρος ὁμοίως τὰ κακά· νῦν δὲ ὅδε παρακαλεῖται, σὺ δὲ ὀδυνᾶσαι.

26

καὶ ἐν (ἐπὶ?) πᾶσι τούτοις μεταξὺ ὑμῶν καὶ ἡμῶν χάσμα μέγα ἐστήρικται, ὅπως οἱ ἐνταὺθα

διαβῆναι πρὸς ὑμᾶς μὴ δύνωνται, μηδὲ σὶ ἐκεῖθεν ὦδε διαπερῶσιν.

27

εἶπεν δέ· ἐρωτῶ οὖν σε, πάτερ, ἵνα πέμψῃς αὐτὸν εἰς τὴν οἰκίαν τοῦ πατρός μου,

28

ἔχω γὰρ ἐκεῖ πέντε ἀδελφούς, ὅπως διαμαρτύρηται αὐτοῖς, μὴ καὶ αὐτοὶ ἔλθωσιν εἰς τοῦτον τὸν τόπον τῆς βασάνου.

29

λέγει αὐτῷ · ἔχουσι Μωσέα καὶ τοὺς προφήτας·

αὐτῶν ἀκουσάτωσαν.

30

ὁ δὲ εἶπεν· οὐχί, πάτερ, ἀλλ᾽ ἐάν τις

ἐκ

νεκρῶν πορευθῇ πρὸς αὐτοὺς μετανοήσ

ω

σιν.

31

ὁ δὲ εἶπεν· εἰ Μωϋσέως καὶ προφητῶν οὐκ ἤκούσαν, οὐδ᾽άν τις ἐκ νεκρῶν ἀπέλθῃ ἀκούσωσιν αὐτοῦ.

Secondo altre fonti come il Circolo Renan non fu solo Marcione a modificare i testi ma, Falsificando le Lettere che Marcione aveva portato con sé dalla Siria insieme al suo vangelo e aggiungendone altre, il Paolo, prima filoniano e poi gnostico, fu spudoratamente trasformato dalla Chiesa nel sostenitore di un Cristo incarnato facendogli scrivere nel prologo della Lettera ai Romani, che poi è l’introduzione a tutte le Lettere: << Io sono Paolo, servo di Dio, apostolo per vocazione, prescelto per annunziare il vangelo di Dio riguardo al figlio, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne >>. (Rm. 1,1).

E con questa frase, interpolata come introduzione alla prima delle 14 lettere messe sotto il suo nome, la Chiesa si sarebbe arrogata ogni pretesa per usare Paolo come sostenitore quel Cristo-uomo che doveva imporsi a tutti gli altri Cristi esseni che lo avevano preceduto: il Logos filoniano delle visioni e il Salvatore gnostico.  Il Circolo Renan allorché parla delle interpolazioni e delle falsificazioni che ritiene certe ed evidenti che rendono le lettere di S. Paolo di Tarso uno zibaldone di incoerenti follie tali da portare uno degli stessi falsificatori a riconoscerlo, facendo dire dall’eccellentissimo Festo: << Paolo, tu sei pazzo; la troppa scienza ti ha dato al cervello!>>. (At. 26,24), e a far dire a Paolo in una lettera ai Romani (7-15,24): <<15 Io non riesco a capire neppure ciò che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. 16 Ora, se faccio quello che non voglio, io riconosco che la legge è buona; 17 quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. 18 Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c’è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; 19 infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. 20 Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. 21 Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me.22 Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, 23 ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. 24 Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte?”

In questa anarchia di vangeli nei quali si parlava in alcuni dell’infanzia di Gesù, in altri della vita della Madonna, ne sorsero alcuni, di matrice ebrea che in antitesi ai vangeli del cristianesimo, costruirono un Gesù che nato dall’unione di un soldato romano con una prostituta ebrea, lo facevano risultare un uomo geniale, ma cattivo e perfido da rapportarlo a Satana (vedi le “Toledoth” da cui deriva il “Vangelo del Ghetto”), si andò avanti in un continuo di diatribe che, via via che i concetti si sistemavano, sorgevano in seno agli stessi padri della Chiesa finché Costantino non radunò tutti sotto un unica ecclesia.(https://www.homolaicus.com/storia/antica/atti_apostoli/commenti2/lettere_paolo_atti.htm)

Bibliografia

http://www.bibbia.net/

https://www.homolaicus.com/storia/antica/atti_apostoli/commenti2/lettere_paolo_atti.htm

http://www.fisicamente.net/SCI_FED/index-954.html

http://www.academia.edu/31826895/a_proposito_di_marcione

Luca Cascioli

Jehanne la pucelle – F. Maquet
L’athée – J. Nicolet
Et voilà pourquoi ils ne croient plus – H. Goutemiel
Ce que j’ai cru, ce que je crois – L. E. Mestre
Ce dont je suis sûr – J. Bournisien
Enquête sans salamalecs chez Mahomet – St Damien
Eglise, qu’as-tu fait de l’Evangile de la vie – A. Bruno
Dieu n’existe pas – P. Alfaric
Le complot clérical – J. Cotereau
Du cloître à l’athéisme – M. M. Hermet
Les absurdités de la bible – Ederespo
Jésus Christ a t-il existé ? – G. Las Vergnas
J’ai dit non à ma secte – G. Angeleri
De la légende de Jésus Christ – C. Chillard
Le bon sens – Meslier, d’Holbach
Vie dramatique de la gentille Bernadette Soubirous – A. Beaughon
Enquête sans salamalecs chez Mahomet – St Damien
Pourquoi je ne suis pas chrétien – B. Russel
L’Eglise a t-elle collaboré ? – J. Cottereau
L’Egypte fascinante – A. Bochot
Si Dieu existait – R. Pannier

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