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È IL PRIMO MARZO: TEMPO DI MATRONALIA, FESTA DELLA DONNA ROMANA @elisatrillyantonini

Il primo marzo 375 a.C., sull’Esquilino fu fondato il tempio di Giunone Lucina. Quel giorno (detto anche feminae Kalendae), secondo il più antico calendario romano, fatto risalire al tempo di Numa Pompilio, era il primo dell’anno e veniva celebrata la festa delle matrone (donne sposate), i “matronalia”. Protettrice di queste donne era appunto Giunone Lucina, che sovrintendeva ai parti e faceva venire alla “luce” i neonati (da qui il suo appellativo). A lei, proprio nel tempio sull’Esquilino, le matrone, che per l’occasione ricevevano doni dai loro mariti, portavano fiori e incenso, chiedendo la protezione durante il parto, un momento sentito come pericoloso per la vita delle partorienti. Il poeta Ovidio (Fasti, I) riporta la formula di questa richiesta di aiuto: ‘O Lucina, tu ci hai dato la luce/Tu sii propizia al desiderio delle partorienti’. Faceva parte dei festeggiamenti anche il fatto che le donne servivano a tavola gli schiavi: questo ribaltamento, che avveniva il primo giorno dell’anno, sottolineava che per il resto dei mesi ciascuna delle parti riprendeva il proprio ruolo. Concludiamo con una riflessione: all’inizio del mese di marzo, che prende il nome da Marte e vedeva la ripresa delle campagne militari, i romani festeggiavano, attraverso le donne, la famiglia e le nascite, non la forza virile.Nell’immagine, testa di Giunone (I d.C.).@elisa antonini

foto by Elisa Antonini

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