tempi antichi

UNA BULGARIA IN PIANURA PADANA @alfredoantonini

All’ epoca delle prime fonti storiche sui Longobardi,in particolare di Paolo Diacono,non abbiamo certezza ma piuttosto dubbi circa la capacita’ di distinguere Unni da Bulgari. Quando si legge che nel 568 al momento della calata in Italia di Alboino i Longobardi avevano al seguito una banda di Bulgari ecco che per varie ragioni si puo ipotizzare,pur senza credere di esprimere una verità assoluta,che in realtà erano Unni. Pare più probabile che la prima calata di Bulgari è avvenuta più avanti nel tempo con Alcek,uno dei figli di quel Kubrat appartenente al clan bulgaro Dulu per via di madre ed invece avaro in linea paterna.

Ad un certo momento i Longobardi presero Pavia e dintorni. A questo punto la questione diventava quella di stabilire una protezione militare e la zona individuata come ideale è quella del Ticino.Si cominciava a parlare di fortificazioni e di arimanni,dal tedesco heer-man che più o meno significa uomo in armi. Si sviluppò negli anni il concetto di diritto di arimannato che se da un lato in certi momenti equivaleva ad un privilegio tuttavia in altri era gravoso perché costringeva al mantenimento delle fortificazioni che erano state costruite a difesa di Pavia e quindi di Milano.

Prima dell arrivo dei Longobardi, i Romani avevano suddiviso il territorio in distretti .Quindi dalle parti del  fiume Ticino avevamo Novara,Pombia,Lomello,Ossola.I Longobardi le trasformarono in ducati e poi in gastaldati. Ecco che tra Novara e Pavia comparve la Bulgaria. Il motivo risiede sia nel fatto che alla banda degli Unni,chiamati forse per errore Bulgari,vennero affidati territori con il compito di fortificarli e difenderli sia nel fatto che a capo di uno dei territori venne messo un giudice bulgaro/unno. Le fortificazioni diventarono lentamente villaggi sui quali c erano famiglie che vantavano o erano tenute all arimannato.
Quali erano i confini della Bulgaria e quale il capoluogo ? La questione è complessa .Cominciamo dal capoluogo. Non c è documento che indica Novara come capoluogo tantomeno che indica Novara come un gastaldato.Quindi abbiamo una Bulgaria dal capoluogo incerto e Novara in apparenza senza il territorio.L ipotesi più probabile è che per un certo periodo di tempo Novara appunto non era capoluogo ma che apparteneva o a Pombia o a Bulgaria.Se ora dovessi riassumere le ricerche ed il dibattito storico sul territorio dove era collocata Novara ci vorrebbe un fiume di parole.Dall uno e dall altro si invocano motivi di buonsenso circa l omogemeità territoriale dei vari distretti,se la ragione è questa ho avuto modo di constatare che ognuna delle tesi potrebbe essere smontata.Se invece esistono altri documenti che non conosco e che negli studi che ho consultato non sono stati citati il problema è diverso. Al momento non ho trovato citato un documento che indica in modo esplicito qualcosa del tipo “Novaria in comite plumbiensis” piuttosto che “bulgariensis”. Dobbiamo attendere anni ed anni fino al 999 per trovare un attestazione dell imperatrice Adelaide che parla di “Sancti Nazarii in comitatu Novarie et in ipsia civitas Novarie” Tuttavia questo documento viene messo in discussione sostenendo che chi ha scritto non aveva una chiara nozione del concetto o del territorio di comitato: Anche un documento del 1014 che parla di “episcopatibus atque comitatibus novariensi” viene messo in discussione sostenendo che non è detto che hanno distinto chiaramente il comitato dalla diocesi.C e chi pensa che bisogna arrivare fino al 1025 se non fino al 1034 per poter sostenere con certezza la ricostituzione di un comitato con capoluogo Novara. Concordo che per quanto riguarda un documento dell 848 si parla solo della concessione dell immunità a possedimenti vescovili in Novara città mentre verso il 970 questa viene estesa a tutta la città e ad un raggio di qualche chilometro oltre senza nominare concetti come comitato o capoluogo.Circa il resto la discussione mi pare aperta.

Allora quale altro capoluogo aveva la Bulgaria ? c e uno studio che indica Borgolavezzaro,altre fonti nominano Magenta e una certa “Serono” come sedi di vicariato della famiglia Visconti ma anche altri comuni vengono indicati,pure Dairago.Ad esempio quando leggo Serono mi pare impossibile associarla a Saronno in quanto fuori zona,poi vedremo i confini,una ipotesi fantasiosa è quella di associarla a Cerano che in dialetto mutuato dal lombardo invece che dal piemontese mia nonna chiamava “Sciaron”

Quali i confini ? Beh la Bulgaria nostrana vede una cronologia di alcune centinaia di anni che possono averne mutato i confini oltre a una certa incertezza che si ricava dai documenti.Comunque possiamo considerarla delimitata da un vago rettangolo con limiti a sud a Vigevano,Casorate,Lacchiarella, quindi comprendente Corbetta, Trecate , Magenta ,Abbiategrasso,Cassolnovo ed alcuni centri ora in Provincia di Novara a sud della stessa Novara.I confini a nord sono più complicati da stabilire ma certo non arrivava a Saronno.Ci sono documenti che attribuivano un luogo ora a Bulgaria ora a Pombia ora a Vespro. Mentre Galliate secondo gli storici novaresi pare che era con Pombia ma è da vedere se è da intendere l intero territorio tenuto conto che una parte poteva ad un certo punto trovarsi nell ambito della disponibilità del Vescovo di Milano ed un altra in quella vescovile novarese, A questo proposito è emblematica la vicenda dei due castelli. Ne consegue che quando un documento la indica nel comitato di Pombia  allora quali dobbiamo considerare che erano in quella data i confini di Galliate per essere certi ? Inoltre il Conte Giulini nelle “memorie spettanti alla storia della campagna di Milano” ci fa capire che in contraddizione con altri documenti che la ritengono pombiese, nel Codice Corrado si dice che nell anno 1346 Galliate faceva parte delle terre milanesi in quanto compreso nel contado di Bulgaria. Chiarire la vicenda di Galliate sarebbe utile a capire meglio la questione della continuità territoriale che già ho spiegato essere confutabile in base e al periodo storico piuttosto lungo ed alle fonti .

Possiamo considerare che a nord fossero entro la Bulgaria il luogo di Castano Primo e pure Magnago sul cui sito ufficiale del comune è dato per certo. Ed altri.Potete dilettarvi a leggere le 375 pagine de “L antiquario della Diocesi di Milano”

Ulteriore questione ce la pone BorgoVercelli che era nota come Castro Bulgaro.Ora siccome si usava a volte Bulgaria ed altre Burgaria c e chi dice che il termine Borgo deriva da Burgo laddove questo stava genericamente ad indicare un insieme di borghi e non un riferimento ai Bulgari. Paolo Diacono ci dice che non è cosi e sulla versione di Paolo Diacono convergono vari elementi a favore , pazienza per la possibile confusione tra Unni e Bulgari. Allora quale spiegazione per Castro Bulgaro ? Una la troviamo sul sito del Comune di Palestro che ci dice dell attribuzione nel 1112 ai fratelli Bulgaro di alcuni castelli. Da altre fonti ritengo che più precisamente si trattava della riconferma del possesso dei Bulgaro .Tali fratelli guarda caso venivano da Besate che sappiamo essere stata una pieve fortificata presso il Ticino compresa entro il territorio bulgariensis lungo la linea geografica Casorate-Vigevano .Paolo Diacono che visse verso il 750 ci raccontava che al suo tempo quella zona era ancora abitata da genti bulgare. BorgoVercelli che in lombardo era detto Bolgher non faceva comunque parte della Bulgaria come comitato e non è detto che questi fratelli Bulgaro anche se venivano da Besate erano necessariamente unni,anche se non lo possiamo escludere,tuttavia e comunque tutto ciò ci ricorda e ci conferma come la zona del fiume Ticino per i motivi che ho provato a ricostruire faceva  parte della Bulgaria.

@Alfredo antonini

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